FENIS
L'abitato di Fénis si trova nella valle valdostana principale. La maggior
parte del territorio comunale si trova, invece, nella valle laterale detta
val Clavalité, valle particolarmente selvaggia che si incunea tra il Vallone
di Champdepraz e la Val di Cogne.
Il clima assai rigido, ha preservato la foresta che ancora oggi si estende
quasi ininterrottamente dai margini del centro abitato fino a circa 2000 m
di quota.
La principale attrazione turistica è il suo castello, monumento nazionale
italiano. Il castello è uno dei più rinomati e scenografici castelli in
Valle d'Aosta. La sua fama è dovuta, oltre che alla sua straordinaria
bellezza, all'elevato numero di torri e bertesche. La complessità
architettonica fà si che, visto da media distanza, si abbia l'impressione di
guardare un castello fiabesco.
IL CASTELLO DI FENIS
Già esistente nel XIII secolo, il castello di Fenis acquista la sua
fisionomia definitiva fra il 300 e il 400, in seguito a trasformazioni ed
ampliamenti voluti dalla potente famiglia feudale degli Challant. E'
l'esempio più compiuto del castello medievale alpino.
Diversamente dagli altri castelli costruiti per scopi bellici e di difesa,
Fénis non è situato sulla sommità di un promontorio, bensì su un lieve
poggio. La sua funzione infatti, in contrasto con l'apparato difensivo, è
stata unicamente quella di sede prestigiosa della Famiglia Challant.
Le molte torri del castello che si fondono in un assieme architettonico di
sorprendente armoniosità furono aggiunte verso la metà del sec. XIV da
Aimone di Challant al torrione preesistente, già dimora abituale del
visconte Gotofredo II° un secolo prima.
Il castello ha pianta pentagonale, gli angoli sono muniti di torrette
circolari tranne lo spigolo sud-ovest che presenta una massiccia torre e
quello sud dove la torre ha pianta quadrata.
Il mastio è racchiuso in una doppia cinta di mura con torrette di guardia
collegate da un camminamento di ronda. Si accede al maniero passando
attraverso una torre quadrata che aveva una saracinesca per sbarrare
l'androne in caso di pericolo.
Il cortile interno, con lo scalone semicircolare e le balconate in legno , è
decorato di pregevoli affreschi che raffigurano San Giorgio che uccide il
drago e un gruppo di saggi e di profeti recanti dei cartigli sui quali si
leggono proverbi e sentenze morali in antico francese, mentre sulla parete
orientale sono raffigurati l'Annunciazione e il San Cristoforo.
Le pitture di Fénis sono attribuite ad un pittore vicino alla scuola di
Jaquerio e datano intorno al 1425-30.
Al pianterreno sono visitabili la sala d'armi, la sala da pranzo, la
dispensa, la cucina, lo studio e l'esattoria.
Al primo piano sono degne di nota la cappella con l'annessa sala di
rappresentanza e le camere dei conti.
Il castello appartenne ai signori Challant del ramo di Fénis fino al 1716,
quando fu ceduto al conte Baldassarre Castellar di Saluzzo Paesana. Seguì un
periodo di abbandono nel quale il maniero fu trasformato in abitazione
rurale: le sale del pianterreno erano adibite a stalle, mentre il primo
piano serviva da fienile. Fu acquistato nel 1895 dal comm. Alfredo d'Andrade,
che iniziò una campagna di restauri terminata da Mesturino.
Oggi il castello è di proprietà dell'Amministrazione Regionale che lo ha
destinato a sede del Museo del mobile valdostano a partire dal 1936.
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