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Rione San Secondo Download

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    San Secondo

Asti  e  le  fazioni  Guelfe   e  Ghibelline

Alla fine del XIII secolo il Comune di Asti aveva raggiunto il culmine della sua potenza e floridezza economica, come dimostrano la dedizione dei Conti di Biandrate, l’omaggio dei Marchesi di Incisa e la pace stipulata con i Marchesi del Monferrato. Si trattò, tuttavia, di una fase di breve durata, perché si accesero durissime lotte interne fra le famiglie nobili astigiane, divise tra le due fazioni dei Guelfi, sostenitori del papato, e dei Ghibellini, che rivendicavano la supremazia dell’impero. Queste rivendicazioni generali celavano però forti e precisi interessi economici locali e una forte rivalità per la supremazia in Asti, che finirono per comprometterne definitivamente la libertà.  
Secondo la testimonianza di Guglielmo Ventura, la famiglia Solaro, a capo della fazione Guelfa, invidiava il prestigio della rivale famiglia dei Guttuari, a capo della fazione ghibellina: con una lettura “moralistica”, tipica della cultura dell’epoca, Ventura sottolinea come i Guttuari possedessero infatti oro e argento ed emergessero sugli altri astesi per la ricchezza di case,  castelli e torri, per i cavalli e le armi possedute; infine le loro mogli erano bellissime, si vestivano di bisso e di porpora ed erano solite adornarsi il capo di preziosissimi gioielli.
Anche la facies urbana recava l’impronta delle due fazioni: i palazzi Guelfi avevano torri con merlature di forma rettangolare, quelli Ghibellini torri merlate a coda di rondine.
Il rione San Secondo presenta, con stemmi e vessilli, le nobili famiglie delle due fazioni. Il casato dei Solaro, uno dei più ricchi e potenti di Asti, era composto di attivissimi mercanti e banchieri, possessori di castelli, che capeggiavano la fazione guelfa, contando sull’appoggio dei Malabalia, dei Faletti, dei Ricci, dei Damiani, degli Asinari, dei Pelletta e dei Roero. La fazione dei Ghibellini, altrettanto ricca e potente, era rappresentata dal sodalizio dei De Castello, formato dai Guttuari, i Turchi e gli Isnardi, sostenuti dagli Alfieri, dagli Scarampi, dai Testa, dai Catena e dai Gardini.