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Moncalvo |
Feste e convivi a Corte - La coreografia del Potere
Il periodo dei Paleologi può essere definito
l’età d’oro di Moncalvo: a partire dal XIV secolo, i Marchesi fanno del
borgo una delle loro sedi preferite, ampliando e fortificando il castello
ove spesso tengono corte. La fortezza di Moncalvo diviene allora una vera e
propria residenza, che dopo aver dato ospitalità a trovatori e cantori
provenzali accoglie ora re ed imperatori, come Sigismondo di Lussemburgo che
nel 1432 vi elegge la propria residenza per un anno intero. La comunità
moncalvese gode di benessere e prosperità e delle grandiose e magnifiche
feste organizzate nel castello, il cui ricordo rimane vivo a lungo nella
memoria collettiva. Si tratta di feste riservate ai nobili, alle quali il
popolo minuto assiste ammirato.
La celebrazione di eventi e ricorrenze importanti costituiva una vera e
propria rappresentazione del potere, un’occasione utile per rendere visibili
gerarchie politiche ed economiche: si faceva mostra dell’abbondanza del
cibo, della ricchezza del vasellame, della magnificenza degli arredi delle
sale e si offrivano ai partecipanti gli intrattenimenti più vari.
Queste feste divennero col tempo via via più elaborate e per ciò affidate a
veri e propri comitati per i festeggiamenti. In occasione di matrimoni o
particolari celebrazioni, le feste potevano durare anche vari giorni,
durante i quali gli spettatori assistevano a spettacoli allegorici con
unicorni, bestie selvatiche e scene mitologiche che rappresentavano le virtù
e le caratteristiche del signore, oppure partecipavano a sontuosi banchetti
ove i cibi erano serviti su tavole riccamente decorate. Non mancavano
naturalmente giullari e buffoni ed in alcune occasioni la magnanimità del
Signore si manifestava con ricchi doni ai convitati, quali cani di razza
pregiata o preziosi gioielli.