Il Colle del Moncenisio, (in francese Col du Mont Cenis)
, è un passo che unisce la Val di Susa, in provincia di Torino, con la
regione dell'alta Moriana, compresa nel dipartimento francese della Savoia.
Il colle è situato totalmente in territorio francese a seguito delle
rettifiche al confine ottenute dalla Francia per i danni subiti nella II
guerra mondiale.
Il colle separa le Alpi Cozie dalle Alpi Graie. La prima vetta delle Alpi
Graie che si incontra a nord-est del colle è la Punta di Ronce; la prima
vetta delle alpi Cozie che si incontra a sud-est del colle è la Punta Clairy.
Appena sotto il colle, nel versante che scende verso l'Italia ma ancora in
territorio francese, è stata costruita una grande diga per la produzione di
energia elettrica, divisa tra Italia e Francia. La diga forma il Lago del
Moncenisio.
Si calcola che l'enorme portata d'acqua della diga sommergerebbe l'intera
bassa Val di Susa se dovesse ripetersi una catastrofe come quella del
Vajont.
Il colle ha avuto una grande importanza storica. Quando Annibale attraversò
dalla Francia verso l'Italia si pensava che avesse utilizzato il Colle del
Piccolo Moncenisio, situato ad ovest dell'attuale Colle del (Grande)
Moncenisio. Una recente ricostruzione colloca il passaggio di Annibale per
il colle dell'Autaret (valli di Lanzo), in comunicazione tra Avérole e
Malciaussia.
Napoleone vi fece costruire tra il 1803 ed il 1810 la strada di collegamento
e l'Ospizio, ormai scomparso sotto le acque del lago.
La Gran scala
Nel 1868 venne costruita lungo la strada del colle una Ferrovia del
Moncenisio con locomotive a sistema Fell. La ferrovia venne smantellata
alcuni anni dopo (1871) in occasione dell'apertura del Traforo ferroviario
del Frejus.
LA FERROVIA DEL MONCENISIO ed il
sistema Fell ad aderenza artificiale
Enrico Pieri - edizioni
elledi 1981 / edizioni SusaLibri 1996
Individuare e seguire le tracce di una linea ferroviaria dimessa dopo più di
130 anni è una interessante operazione di "archeologia ferroviaria"; per la
Mont-Cenis Railway, anche detta "La ferrovia Fell del Moncenisio"
l'interesse è accentuato dalla varietà del percorso e dalla bellezza
dell'ambiente alpino.
I lavori di costruzione iniziarono il 1 maggio 1866 e la linea fu inaugurata
il 15 giugno 1868, la lunghezza era di 77,8 Km. I tratti di maggiore
pendenza erano armati di una terza rotaia centrale rialzata che permetteva
di migliorare l'aderenza artificiale. La locomotiva costruita appositamente
per questo impiego era di piccole dimensioni, come pure tutto il convoglio
composto da non più di 3 o 4 vagoni.
Un convoglio Fell alla fermata della Gran
Croux
Seguendo oggi la strada e ritrovando gallerie,
muraglioni, trincee si può valutare al vero quante difficoltà furono
affrontate, e l'entità dei lavori eseguiti. Attualmente per andare da Susa
al Moncenisio basta mezz'ora di comodo viaggio in automobile, per contro il
trenino Fell del 1868, che viaggiava coraggiosamente anche in pieno inverno
affrontando neve e bufere, arrampicandosi con piccole locomotive su pendenze
e curve inverosimili, impiegava anche 5 ore per compiere il tragitto
completo. Molte erano le persone che tenevano in efficienza la strada
ferrata come pure la strada ordinaria e i vari ricoveri di colore rosso che
troviamo sulla strada, rappresentavano il loro rifugio.
Convoglio Fell
Il Colle del Moncenisio nei secoli ha avuto una grande
importanza militare. Con la cessione della Savoia alla Francia (1860) è
diventato il valico di confine tra Francia e Italia. Ha quindi visto la
realizzazione di grandi sistemi fortificati che dovevano difendere l'accesso
al passo da un'eventuale azione nemica rivolta verso la Valle di Susa.
Nel 1874-80 il Regio Esercito italiano creò la Piazza militare del
Moncenisio, costituita dai forti in pietra Cassa, Varisello e Roncia. A
questi aggiunsero altre importanti batterie e fortificazioni, come la
Batteria Pattacroce e le opere fortificate erette sulla cima del monte
Malamot. I Francesi a loro volta costruirono su un'altura presso il vecchio
confine il Fort de la Turra. Nei primi anni del XX secolo il colle vide la
costruzione delle due batterie corazzate La Court e Paradiso. Negli anni
Trenta, sotto il regime fascista, furono realizzate le opere in caverna del
Vallo Alpino.
Tutte queste fortificazioni sono passate in territorio francese dopo le
rettifiche di confine avvenute nel 1947 in forza del Trattato di Parigi.
Rimangono numerosi resti delle opere militari, visitate ogni anno da
centinaia di persone.
Il colle è anche un luogo interessante dal punto di vista turistico nella
bella stagione grazie alla possibilità di effettuare escursioni.
La strada che attraversa il colle si tiene un po' più in alto del colle
stesso e raggiunge così l'altezza di 2.100 metri.
Nel periodo di chiusura invernale la strada (RN 6) che dal colle scende sul
lato francese, una volta innevata, diventa una pista da sci con il nome di "Escargot".
Caratteristica è la piccola Borgata Grand Croix
che prende il nome dalla zona sovrastante la
Gran Scala, dove nella zona pianeggiante vi è ancora il vecchio
posto di guardia francese in legno, ora chiuso.
E' un gruppo di case abbandonate al loro incerto destino ormai da anni, non
manca la chiesetta sul lato ovest della borgata che vede il muraglione di
sbarramento della Diga.
Una vecchio abitato, che come altri villaggi viveva sul transito di coloro
che attraversavano il valico del
Moncenisio. E' possibile la visita, ma con cautela in quanto i manufatti
sono fatiscenti e pericolanti.
|