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BALDICHIERI: Festa al castello per l'insediamento del nuovo Podestà - Festa al castello per l’insediamento del nuovo Podestà Il territorio di Baldichieri, Monsbaldecherius, già citato nel diploma imperiale di Enrico III al Vescovo di Asti Pietro quale limite orientale dei possessi vescovili, nel 1159 fu concesso dall’imperatore Federico I Barbarossa al Comune di Asti: da questa data Baldichieri divenne parte del distretto cittadino (districtus civitatis) e seguì le sorti della città. A partire dal 1312 ebbero inizio le dedizioni di Asti a dominanti esterne (Acaja, Savoia, Monferrato e Visconti), alle quali la città si rivolgeva nel vano tentativo di risolvere le lotte intestine: con l’ultima di queste dedizioni volontarie il 27 marzo del 1379, per “libera decisione” del Consiglio Generale, la città si sottomise alla signoria di Gian Galeazzo Visconti. Asti perdeva definitivamente la propria autonomia, ma la sua classe dirigente non tralasciò di occuparsi della gestione politica e amministrativa del territorio da secoli sottoposto al suo controllo: lo dimostra la continuità nelle nomine dei funzionari preposti alle terre del districtus. Il 14 gennaio 1386 il Consiglio comunale, secondo le modalità previste dagli Statuti, si riunì per eleggere tra i consiglieri comunali, i 180 ‘credendari’ (90 “de populo”, appartenenti alla fazione popolare, e 90 “de hospicio”, appartenenti alla fazione dei magnati) i podestà destinati ai villaggi del districtus. Come podestà di Baldichieri fu nominato Iacopo Rastello, nobile “de populo”, su proposta consigliere Cesare De Pavia, membro dello stesso schieramento. Rastello fu benevolmente accolto dalla popolazione di Baldichieri, che lo ricevette con una grande festa al castello, situato nella parte alta del borgo. Il Comune di Baldichieri intende rievocare l’elezione del podestà del 1386 e la festa organizzata per solennizzare il suo arrivo

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SfilataPalio_092.JPG - BALDICHIERI: Festa al castello per l'insediamento del nuovo Podestà - Festa al castello per l’insediamento del nuovo PodestàIl territorio di Baldichieri, Monsbaldecherius, già citato nel diploma imperiale di Enrico III al Vescovo di Asti Pietro quale limite orientale dei possessi vescovili, nel 1159 fu concesso dall’imperatore Federico I Barbarossa al Comune di Asti: da questa data Baldichieri divenne parte del distretto cittadino (districtus civitatis) e seguì le sorti della città.A partire dal 1312 ebbero inizio le dedizioni di Asti a dominanti esterne (Acaja, Savoia, Monferrato e Visconti), alle quali la città si rivolgeva nel vano tentativo di risolvere le lotte intestine: con l’ultima di queste dedizioni volontarie il 27 marzo del 1379, per “libera decisione” del Consiglio Generale, la città si sottomise alla signoria di Gian Galeazzo Visconti.Asti perdeva definitivamente la propria autonomia, ma la sua classe dirigente non tralasciò di occuparsi della gestione politica e amministrativa del territorio da secoli sottoposto al suo controllo: lo dimostra la continuità nelle nomine dei funzionari preposti alle terre del districtus.Il 14 gennaio 1386 il Consiglio comunale, secondo le modalità previste dagli Statuti, si riunì per eleggere tra i  consiglieri comunali, i 180 ‘credendari’ (90 “de populo”, appartenenti alla fazione popolare, e 90 “de hospicio”, appartenenti alla fazione dei magnati)  i podestà destinati ai villaggi del districtus. Come podestà di  Baldichieri fu nominato Iacopo Rastello, nobile “de populo”, su proposta consigliere Cesare De Pavia, membro dello stesso schieramento.Rastello fu benevolmente accolto dalla popolazione di Baldichieri, che lo ricevette con una grande festa al castello, situato nella parte alta del borgo.Il Comune di Baldichieri intende rievocare l’elezione del podestà del 1386 e la festa organizzata per solennizzare il suo arrivo

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