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NIZZA MONFERRATO: Kalenda Maya - Kalenda Maya “…non fragor d’armi ne esce, né gridar di contese; la guerra che ogni primavera torna a insanguinare… non trova eco nei versi di coloro che per primi poetarono nella nostra lingua materna”: così canta Raimbaud de Vacqueiras, nato in Provenza attorno al 1165, figlio di un cavaliere spiantato e stravagante. Giovanissimo apprende l’arte dei trovatori e diventa joglar (giullare, menestrello) alla corte di Guglielmo di Baus, Principe d’Orange. Accanto all’arte del comporre e raccontare in musica, affina l’arte delle armi, nella quale si afferma al pari del canto. Ma a seguito delle violenze che sconvolgono la Provenza Raimbaud, come altri joglar, abbandona la sua terra e percorre le strade del Nord Italia fino a stabilirsi alla corte del Marchese Bonifacio del Monferrato (1192). Al suo fianco combatte contro la Città di Asti, nella campagna di Sicilia e nella Quarta Crociata. Durante il suo soggiorno alla corte del Monferrato si innamora di Beatrice, figlia naturale del Marchese, poi sposa di Enrico del Carretto: per la donna amata, che Raimbaud chiama “Bel Cavaller”, compone le sue canzoni. Joglar, Trobadour, Minnesänger erano maestri di festa e di gioia presso le corti medievali e Raimbaud de Vacqueiras lo fu in modo assoluto ed innovativo alla corte di Bonifacio di Monferrato. Le sue composizioni poetiche hanno resistito all’usura dei secoli e sono note ancora oggi. Fra tutte eccelle il Kalenda Maya. Alla corte di Bonifacio la musica, il canto e la prosa allietavano il tempo libero e la festa: con la primavera si rinnovavano gioia, vitalità e amori dopo i rigori dell’inverno. I musici e le giovani; i cantori, le dame, i cavalieri intrecciavano i loro corpi in balli gioiosi fra i fiori dei giardini e le rose di maggio. La frutta più bella e la cacciagione. ….E l’amore che esplode tra i giovani a primavera. L’amor cortese è l’amor profano. Il trovatore canta per l’onore del Marchese e Signore delle terre che vanno dal mare fino a Casale, da Lanerio a Chivasso per tutta la pianura del Tanaro e del Po. E Nizza, non ancora città, ma terra di Lanerio, Belmonte e Quinciano si appresta a diventare monferrina. |
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