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SAN DAMIANO D'ASTI
Situato a 15 km dal capoluogo provinciale (Asti) e a 45
da quello regionale (Torino), il comune di San Damiano d'Asti è un paese
dell'alto Monferrato, quasi al centro delle Colline Alfieri, un territorio
costituito dai lembi estremi delle Langhe, del Monferrato appunto e del
Roero.
L’abitato si è sviluppato su una bassa collina (il punto più alto raggiunge
i 639 metri) sul lato sinistro del torrente Borbore ed è costituito da tre
grossi borghi sviluppatisi intorno al centro storico: Borgo Rondò a nord-est
(verso Asti), Borgo Piano a ovest e Borgo San Rocco a sud. Tra i vigneti
delle colline circostanti sono disseminati i numerosi casali e frazioni del
paese.
Le colline della zona, coltivate a frutteti, prati e vigneti, sono il
principale fattore economico del paese, dedito soprattutto all’agricoltura e
rinomato per la produzione di uva (barbera, bonarda e freisa), frutta (pere,
mele e pesche), ortaggi (cardo, sedano e peperone), miele, tartufi, per
l’allevamento del bestiame (cappone di San Damiano d'Asti, bovino
piemontese) e, un tempo, per la sericoltura. Vi operano anche piccole e
medie industrie tessili, metalmeccaniche e alimentari.
In epoca medievale, tutto il territorio di San Damiano faceva parte del
grande comune "consortile" di Astixio, che aveva giurisdizione anche sui
castelli, con relativi borghi, di Castelnuovo, Gorzano, Lavezzole e
Marcellengo. I primi appartenevano a signori feudali fra loro imparentati
come i Garreti e i Barrachi, l'ultimo (oggi Torrazzo) fu prima del vescovo
d'Asti e poi dei benedettini.
Fra XII e XIII secolo la rivalità con Asti portò Astixio ad allearsi con
Alba e, nel 1258, con Carlo I d'Angiò che dalla Provenza stava estendendo il
proprio dominio in Piemonte. La conflittualità cessò nel 1274, dopo
l'espulsione degli angioini dal Piemonte e la vittoria astigiana di
Roccavione. Astixio fu distrutta e i suoi castelli rasi al suolo. Al suo
posto gli astigiani fondarono (1275) una villa nova nel territorio "amico"
di Marcellengo facendovi confluire gli abitanti dei borghi. La nuova città,
edificata sul tipico impianto geometrico dell'accampamento romano, prese il
nome di San Damiano da una preesistente chiesetta dedicata a quel santo e da
allora rimase sempre fedele al comune di Asti.
Dalla metà del XIV secolo San Damiano fu annessa agli stati monferrini di
cui seguì le alterne vicende nelle guerre con i Visconti di Milano, i
principi di Savoia-Acaia e nelle cosiddette "guerre di preponderanza" fra
Spagna e Francia. Il trattato di Cherasco del 7 aprile 1631 e il successivo
trattato di Mirafiori (1632) assegnarono San Damiano d'Asti a Casa Savoia
che vi infeudò i marchesi di San Martino d'Agliè, cui seguirono gli
aleramici conti Carlevaris (la loro residenza è l'attuale Palazzo Comunale).
Da allora la storia di San Damiano d'Asti coincise con quella del regno di
Sardegna prima e del regno d'Italia poi.
Monumenti e luoghi d'interesse
Il centro storico rispecchia l'originario Sancti Damiani Oppidum, la villa
nova realizzata nel 1275-1276 dal genovese Oberto Spinola, allora Capitano
del Popolo di Asti, come un accampamento militare romano. Ha la tipica
maglia ortogonale incentrata sulla Contrada Maestra (attuale via Roma),
intersecata a distanza regolare da dieci contrade minori, e chiusa sui
quattro lati dalle mura con altrettanti argini difensivi (gli attuali
baluardi Magenta, Solferino, Montebello e Palestro, divenuti gradevoli viali
alberati a tigli e platani), torri e un castello.
La villa nova aveva due sole porte d'accesso: Porta Sottéra, verso Asti, e
Porta Sovéra al capo opposto, verso Alba. Nel Quattrocento il castello e le
fortificazioni di Porta Sottéra vennero riutilizzate trasformandole nella
chiesa parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano e nel suo campanile
(all'interno è conservato un coro ligneo circolare quattrocentesco).
S. DAMIANO D'ASTI FIORI ULTIMA NEVE PASQUA 2009
Fiori, piante Natura 06_2010 Autunno 2010
S. Damiano Notte S. Damiano Febbraio 2011