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OLANDA
Foto by Damaso.
L'Olanda è
una regione dei Paesi Bassi di circa 6 milioni di abitanti (dati 2009) e
corrisponde approssimativamente alle due province dell'Olanda Settentrionale
e dell'Olanda Meridionale.
In molte lingue europee, il termine Olanda e quelli corrispondenti vengono
comunemente scambiati od usati per indicare i Paesi Bassi.
Il Regno d'Olanda 1806 - 1810 (Koninkrijk Holland in olandese, Royaume de
Hollande in francese) fu istituito da Napoleone Bonaparte come stato
fantoccio per il suo terzo fratello, Luigi Bonaparte, per controllare meglio
il territorio dei Paesi Bassi.
Il nome della provincia più importante, Olanda, fu dato in quel momento a
tutto il Paese. Luigi non agì nelle aspettative di Napoleone - cercò infatti
di mantenere e difendere gli interessi degli olandesi invece di quelli del
fratello - e il regno fu sciolto nel 1810, quando i Paesi Bassi furono
annessi alla Francia (1813).
Il Regno d'Olanda copriva l'area degli attuali Paesi Bassi, ad eccezione del
Limburgo, e parti della Zelanda, che erano territori francesi. Anche la
Frisia orientale (oggi parte della Germania) faceva parte del regno.
La corona d'Olanda non esistette mai materialmente, ma esistette solo sulla
carta.
Quando Napoleone Bonaparte propose a suo fratello minore Luigi di diventare
re di un nuovo regno che avrebbe sostituito la repubblica batava, scelse il
nome di Regno d'Olanda dal nome della sua regione più importante, appunto la
regione di Olanda.
Uno statuto descrisse lo stemma e la corona regale del nuovo stato. Il 20
maggio 1807 un disegno dello stemma reale venne approvato dal re. La corona
era sormontata da un globo con una croce.
Un secondo statuto, approvato il 6 febbraio 1806, non prevedeva invece la
croce sul globo.
Successivamente, nel 1813, i Paesi Bassi scelsero un nuovo sovrano,
Guglielmo I, il quale fece realizzare dei nuovi stemmi regali in
sostituzione di quelli napoleonici.
STORIA
Durante l'impero romano, l'area a sud del fiume Reno venne inclusa nella
provincia della Gallia Belgica, poi Germania inferior. All'epoca la zona era
abitata da varie tribù germaniche e celtiche. I Franchi Salici migrarono da
questa regione in Gallia, per instaurare, nel Quinto secolo, la potente
dinastia merovingia.
Nel medioevo i Paesi Bassi erano frammentati in contee e diocesi
appartenenti al Duca di Brabante e Borgogna e al Sacro Romano Impero. I
predecessori di Carlo V non furono mai in grado di sottomettere la Frisia e
la Gheldria. L'unficazione del paese ebbe successo solo nel 1540, sotto la
dominazione degli Asburgo. Dopo una rivolta contro Filippo II di Spagna,
Signore dei Paesi Bassi, il nord in parte protestante dei Paesi Bassi
secedette dal sud cattolico. L'indipendenza venne dichiarata nel 1581 e
riconosciuta internazionalmente nel 1648. La guerra d'indipendenza marcò
l'inizio dell'età d'oro olandese, un'età di grande prosperità economica e
culturale.
Tra il 1795 e il 1815 i Paesi Bassi caddero sotto dominazione francese. Il
congresso di Vienna restaurò i Paesi Bassi storici, cioè nord e sud furono
nuovamente uniti. In questo periodo è instaurata la monarchia della Casa d'Orange.
Tuttavia, i sentimenti liberali, dopo un periodo fortemente conservatore,
non potevano essere ignorati. Il sud, chiamato Belgio, divenne regno a sé
nel 1830 e nel 1848 i Paesi Bassi divennero una monarchia costituzionale.
I Paesi Bassi restarono fino al Duemila una nazione con forti tradizioni
mercantili, anche se dopo la Seconda guerra mondiale iniziò a prendere piede
l'industrializzazione.
L'ANTICHITA'
I primi abitanti dei Paesi Bassi di cui si abbia notizia storica furono i
Batavi, una popolazione che viveva sul corso inferiore del Reno e della Mosa
e che fu sottomessa da Giulio Cesare durante la campagna di Gallia (I secolo
a.C.). Il Reno fu per secoli il confine dell'Impero romano, per cui la
regione a sud del fiume fece parte della provincia romana della Germania
Inferiore (e vi sorsero le città di Utrecht, Nimega e Maastricht), mentre a
nord la popolazione germanica dei Frisoni rimase indipendente.
I romani costruirono le prime città e i primi forti militari (il più
importanti di questi fu Nimega e crearono la provincia della Germania
inferiore. Il territorio a nord del Reno, abitato dai frisoni, fu fortemente
influenzato dai potenti vicini. Inoltre i romani introdussero la scrittura.
Le relazioni tra romani e gli autoctoni furono nel complesso abbastanza
buone. Molti batavi riuscirono ad entrare nella cavalleria romana. La
cultura batava fu fortemente influenzata da quella romana. Anche il
commercio fiorì, poiché il sale del Mare del Nord veniva usato in tutto
l'impero. Tuttavia ciò non impedì la ribellione dei batavi del 69 sotto la
guida di Gaius Julius Civilis. Nel 70 l'imperatore Vespasiano inviò alcune
legioni, con a capo Petilio Ceriale per domare la rivolta. I batavi furono
sconfitti.
IL MEDIOEVO
Alla caduta dell'Impero Romano nei Paesi Bassi giunsero le popolazioni
germaniche dei Sassoni (nell'est) e dei Franchi (nel sud). Nel VII secolo le
cronologie franche testimoniano la presenza del Regno di Frisia, che
comprendeva la zona costiera dei Paesi Bassi e della Germania; il suo centro
del potere era la cittadina di Utrecht. Alla fine dell'ottavo secolo i
Franchi prevalsero sui loro vicini, tra cui anche i frisoni, ed alla fine
dell'Ottavo secolo la regione faceva parte del Sacro Romano Impero iniziato
da Carlo Magno (che aveva il suo centro nella vicina Aquisgrana) dopo
l'incoronazione dal Papa.
Tra l'anno 800 e il 1000, i Paesi Bassi soffrirono considerevolmente delle
razzie vichinghe. Tra l'840 e l'880 la maggior parte degli attuali Paesi
Bassi fu occupata dal vichingo Rorico. La resistenza all'occupazione
vichinga non provenne dall'impero, ma bensì dai nobili locali. La supremazia
vichinga durò fino al 920, quando Enrico I riuscì a liberare Utrecht.
I re tedeschi dominarono i Paesi Bassi nei secoli centrali del Medioevo.
Dopo l'incoronazione di Ottone I, la cittadina neerlandese di Nimega
Nijmegen divenne luogo di importante dominio degli imperatori tedeschi.
Diversi imperatori nacquero e morirono a Nimega, come anche la principessa
bizantina Teofane. Utrecht divenne un importante centro mercantile.
La maggior parte dei Paesi Bassi occidentali fu praticamente disabitata
durante l'Alto Medioevo. Dopo il 1000 alcuni contadini delle Fiandre e di
Utrecht, assisiti dai monaci benedettini, iniziarono a disseccare quei
terreni paludosi. Questo processo si sviluppò rapidamente e in poche
generazioni si stabilirono abitanti in quel territorio un tempo desolato.
Furono costruite fattorie che, caso unico in Europa, non facevano parte di
un villaggio. Prima di questo popolamento, la zona era abitata da
popolazioni di origine frisone e l'area era conosciuta come "Frisia
occidentale". Dopo il ripopolamento, la zona divenne l'attuale Olanda.
Dopo il Mille ci fu un miglioramento delle tecniche agricole allora
conosciute, che portò a un forte incremento della produzione di derrate
alimentari. L'economia crebbe velocemente, permettendo ai contadini di
coltivare la terra non solo per la mera sussistenza, ma anche per
commerciare i propri prodotti. Furono fondate le corporazioni delle arti e
mestieri e si svilupparono i mercati. Inoltre l'introduzione della moneta
rese più facile gli scambi commerciali che in precedenza. Le città più
antiche fiorirono, specialmente nel Brabante e nelle Fiandre,e nuove città
furono fondate. Nel Basso Medioevo si formò una classe media considerata
borghesia. Dato che le città crescevano in ricchezza, riuscirono ad
acquistare certi privilegi dal sovrano, tra cui il diritto dell'autogoverno
e di emanazione di leggi. In sostanza significava che le città dei Paesi
Bassi si resero poco a poco de facto indipendenti. Tra le città più
importanti c'era anche Brugge e Anversa che alcuni decenni dopo divennero
due dei più importanti porti delll'Europa.
Dopo la divisione dell'impero, i Paesi Bassi rimasero formalmente parte
dell'Impero, ma vi sorsero vari principati semi-indipendenti (contee di
Olanda e di Zelanda, ducati di Gheldria e del Brabante, vescovato di
Utrecht). I vari stati erano sovente in lotta fra di loro. La Gheldria e
l'Olanda lottarono per il controllo di Utrecht. Il Vescovato di Utrecht, che
attorno al 1000 controllava circa metà degli attuali Paesi Bassi, fu
emarginato, sperimentando continue difficoltà a motivo dell'elezione di
nuovi vescovi. Invece, le dinastie degli stati vicini erano più stabili.
Groninga, Drenthe e la maggior parte delle città della Gheldria divennero
indipendenti da Utrecht. Il ducato del Brabante cercò di conquistare gli
stati vicini, ma senza riuscirvi. Anche l'Olanda tentò di conquistare la
Zelanda e la Frisia.
Nel nord la Frisia continuava a mantenere la propria indipendenza. Aveva le
sue istituzioni e rifiutava il sistema feudale che si era imposto in tutta
Europa. La Frisia perse definitivamente la sua indipendenza alla fine del
Quattrocento quando fu conquistata dai lanzichenecchi tedeschi del duca
Alberto I di Sassonia-Meissen.
REGNO DI BORGOGNA
La maggior parte degli attuali Paesi Bassi, e del Belgio, furono riuniti nel
ducato di Borgogna. Prima dell'unificazione della Borgogna, i neerlandesi si
identificavano nella città in cui vivevano, nel loro ducato o contea, o come
sudditi del Sacro Romano Impero. L'età borgognona fu l'epoca in cui iniziò a
formarsi una coscienza nazionale dei neerlandesi.
Dopo alcuni anni di conflitto, nel 1433 il duca di Borgogna Filippo il Buono
conquistò la contea di Olanda. Il commercio olandese iniziò a svilupparsi
rapidamente nel Quattrocento. I nuovi sovrani difesero gli interessi
commerciali degli olandesi. Le navi olandesi sconfissero diverse volte le
navi della Lega anseatica. Amsterdam divenne il principale porto europeo
dove si distribuiva il grano della regione baltica. Questo commercio fu
vitale per gli interessi mercantili degli olandesi, poiché l'Olanda non era
in grado di produrre il grano per le proprie esigenze.
Merita di essere ricordata fra i vari sovrani la duchessa Giovanna, la quale
concesse alle autonomie cittadine una carta di privilegi, la Joyeuse Entrée.
Tale carta conteneva, tra l'altro, una clausola di ribellione che poteva
essere attivata dai sudditi legittimandoli a disobbedire al sovrano che
avesse violato i diritti riconosciuti nella carta. Questi riconoscimenti,
estesi con il Gran Privilegio di Olanda e Zelanda (1477), furono
fondamentali nel momento della rivoluzione del XVI secolo.
Nel XIV secolo tutti questi furono unificati dai duchi di Borgogna,
discendenti da un ramo cadetto dei regnanti di Francia, che vi unirono le
Fiandre meridionali (l'attuale Belgio) e gran parte del territorio a cavallo
dell'attuale confine franco-tedesco, fino alla Svizzera. Il re di Francia
Carlo VII di Valois rinunciò alla sua sovranità sulla Borgogna nel 1435, con
la pace di Arras. Le Fiandre divennero presto il centro economico dei domini
borgognoni. Il regno arrivò dunque a Carlo il Temerario, il quale concesse
in dote alla propria figlia Maria le Fiandre, combinando il suo matrimonio
con l'arciduca d'Austria Massimiliano I d'Asburgo. Questi, ereditando nel
1477 il titolo ducale di Borgogna, trasferì la propria sede a Bruxelles.
L'eredità di questo importante regno passò dunque a Filippo il Bello
d'Asburgo e, alla sua morte, a Carlo d'Asburgo, figlio di Filippo e di sua
moglie Giovanna la Pazza, nonché futuro imperatore col nome di Carlo V.
Nel 1515 i soldati della Borgogna saccheggiarono il villaggio frisone di
Kimswerd, uccidendone gli abitanti e bruciarono i possedimenti di Pier
Gerlofs Donia. Donia, infuriato,e maledisse i borgognoni e lo stesso
imperatore Carlo V. Donia formò un esercito con Wijard Jelckama chiamata la
Arumer Zwarte Hoop. Combatterono contro i borgognoni nelle ribellioni tra il
1515 e il 1523. La maggior parte dell'esercito era originario dalla Gheldria.
Donia, il quale dimostrò di essere un valido comandante, morì nel 1520,
mentre Jelckama e gli altri ribelli furono catturati e decapitati nel 1523.
LE PROVINCE UNITE
I Paesi Bassi, attraverso eredità e conquiste territoriali, divennero un
possedimento della dinastia degli Asburgo. Nel 1548 Carlo V, otto anni prima
di abdicare, garantì ai Paesi Bassi lo status di entità separata rispetto
all'impero. Non era un trattato di indipendenza, ma fu garantita un'ampia
autonomia. Nella Prammatica Sanzione del 1549 veniva stabilito che le
diciassette province erano un'unica entità, "Kreis" ossia circondario.
Il successore di Carlo V fu Filippo II di Spagna, il quale, a differenza del
padre che passò la sua infanzia a Gent, conosceva meno le Province Unite ed
era percepito come un sovrano straniero dai nobili locali. Quando Filippo
lasciò i Paesi Bassi nell'agosto del 1559, nominò la propria sorellastra
Margherita di Parma come governatrice dei Paesi Bassi. Margherita era figlia
naturale di Carlo V, e doveva reggere i Paesi Bassi con poteri limitati, in
nome di Filippo II.
Nella prima metà del Cinquecento i Paesi Bassi furono una parte importante
dell'Impero Spagnolo. Il Trattato di Cateau-Cambrésis del 1559 pose fine a
quarant'anni di conflitti tra Francia e Spagna che ebbero luogo in Italia. I
Paesi Bassi avevano la loro importanza stategica per la Spagna perché, con
truppe proprie dislocate in quel luogo, potevano attaccare la Francia, oltre
che da sud, anche da nord.
Nel corso del XVI secolo la Riforma protestante fu imposta a buona parte
della popolazione neerlandese mentre la regione meridionale, corrispondente
all'attuale Belgio, restò di fede cattolica. Filippo, non volendo la
divisione della popolazione e devoto alla controriformista, tentò di frenare
i protestanti e di limitare le autonomie delle città neerlandesi.
Appellandosi alla sopra citata "clausola di ribellione", i neerlandesi
fecero scoppiare una rivolta nel maggio del 1567. Il sovrano spagnolo inviò
il Duca di Alba, con un forte esercito, a sedare la rivolta. Prima
dell'arrivo dell'esercito guidato dal Duca d'Alba, Guglielmo d'Orange, pur
essendo rappresentante di Filippo II, fuggì in Germania. Nel settembre 1567
il Duca d'Alba fece arrestare a Bruxelles con un inganno tutti i nobili che
si erano recati per un incontro; alcuni di loro furono giustiziati. Il Duca
d'Alba revocò anche i precedenti trattati firmati da Margherita di Parma e
istituì l'inquisizione per rinforzare i decreti del Concilio di Trento. Le
Sette Province del Nord formarono nel 1579 l'Unione di Utrecht e con l'Atto
di abiura (Plakkaat van Verlatinghe) del 1581 dichiarano la loro
indipendenza.
La guerra d'indipendenza olandese è nota come la Guerra degli ottanta anni.
Tuttavia solo i primi cinquant'anni, cioè fino al 1618, vi furono azioni
belliche tra la Spagna e i Paesi Bassi. Gli ultimi trent'anni di conflitto
(1618-1648) si confusero con la Guerra dei Trent'anni, che coinvolse la
maggior parte del continente europeo.
Nel 1581 era stata proclamata la Repubblica delle Sette Province Unite,
guidata da Guglielmo di Nassau il Taciturno, principe di Orange, che assunse
la carica di statolder (presidente, mentre il titolo di Orange rimase sempre
appannaggio dei membri della casa di Orange. Per altri 70 anni la Spagna non
riconobbe la secessione olandese e vi fu guerra fino alla Pace di Westfalia
del 1648, con cui le Province Unite ottennero de iure l'indipendenza che
ormai godevano di fatto. L'Olanda fu la più prospera e popolosa provincia
della Repubblica delle Sette Province.
L'ETA' D'ORO OLANDESE
Durante la guerra degli Ottant'anni, per quanto impegnati nella lotta con la
Spagna, le Sette Province divennero il più importante centro mercantile
dell'Europa settentrionale; le navi olandesi davano la caccia alle balene al
largo delle Svalbard e furono molto attive anche fuori dall'Europa, fondando
colonie in India, Indonesia, Africa meridionale, Brasile, Indie occidentali
e anche in Nordamerica dove New York fu fondata da olandesi col nome di
Nieuw Amsterdam. Il nuovo stato fiorì culturalmente ed economicamente, tanto
che il XVII secolo è considerato il secolo d'oro (gouden eeuw) dei Paesi
Bassi. I Paesi Bassi settentrionali erano una repubblica governata da
un'aristocrazia mercantile anziché che da un sovrano (quindi simile a
Venezia). Ogni città e ogni provincia manteneva il proprio governo e le
proprie leggi. Alcuni "reggenti" prevalsero e così Johan de Witt emerse come
figura politica dominante per ventidue anni.
Nel 1650 lo statolder Guglielmo II d'Orange morì improvvisamente di vaiolo.
Il figlio di Guglielmo II, futuro re Guglielmo III d'Inghilterra nacque otto
giorni dopo la morte del padre. La successione provocò una lotta tra due
fazioni: i "reggenti" e gli "orangisti".
Nel 1651 l'Inghilterra impose il suo primo Atto di navigazione, che
contrastava gli interessi commerciali olandesi. Un primo incidente navale
portò alla prima guerra anglo-olandese (1652-54), che sfociò nel Trattato di
Westminster, e l'Atto di navigazione rimase in vigore.
Sebbene la schiavitù fosse illegale nei Paesi Bassi, ebbe una forte
fioritura nell'Impero coloniale olandese. Fin dal 1619 gli olandesi
iniziarono a smerciare schiavi africani in America. La stessa Amsterdam
divenne la capitale europea del commercio degli schiavi.
Il 1672 fu un anno di disfatte per le Province Unite. Scoppiò la terza
guerra anglo-olandese. La Francia ed alcuni principi tedeschi invasero i
Paesi Bassi. Johan de Witt, insieme al fratello Cornelis, divenne il capro
espiatorio, e fu linciato. Guglielo III d'Orange divenne statolder. Sotto
l'ammiraglio Michiel de Ruyter fu respinto, in tre dure battaglie, il
tentativo congiunto anglo-francese di invadere i Paesi Bassi. L'invasione
francese via terra fu impedita a costo dell'inondazione della terraferma
olandese. Nel 1674 i Paesi Bassi firmarono il trattato di pace con
l'Inghilterra e nel 1678 anche con la Francia.
Nel 1688, dopo le tre guerre anglo-olandesi, le relazioni con il Regno
d'Inghilterra raggiunsero una crisi profonda. Lo statolder Guglielmo III
capì di avere una grandissima opportunità quando fu chiamato dai protestanti
inglesi per invadere l'Inghilterra. La manovra assicurò alle Province Unite
un alleato forte come l'Inghilterra nelle sue guerre contro la Francia di
Luigi XIV. Guglielmo fu a capo degli eserciti e delle marine inglesi e
olandesi fino al 1702. Gli anni di Guglielmo III come re d'Inghilterra
coincisero con una politica inglese in favore delle Province Unite.
L'alleanza anglo-olandese durò anche dopo la sua morte, e gli eserciti
inglesi e olandesi riuscirono a conquistare le Fiandre e il Brabante, e a
invadere la stessa Francia.
Esso però terminò con una serie di sconfitte, subite da parte di altri paesi
(specialmente degli inglesi), e che segnarono la fine dell'espansione
commerciale coloniale olandese. Questi avvenimenti portarono alla Gloriosa
rivoluzione con la quale fu consolidato, in Inghilterra, il ruolo del
Parlamento e l'orientamento protestante. Giacomo II d'Inghilterra fuggì in
Francia e Guglielmo rimase re d'Inghilterra insieme alla moglie Maria II,
sorella di Giacomo II.
Nel corso del Seicento e del Settecento, molti immigranti giunsero nelle
prospere città olandesi, specialmente dalle zone protestanti della Germania.
Note per la loro relativa tolleranza, le Province Unite attirarono inoltre
molti immigranti ugonotti dalla Francia, nonché ebrei dalla Germania e dalla
penisola iberica.
Il Settecento fu segnato dal conflitto fra i sostenitori degli statolder ed
i cosiddetti patriottici (avversi a trasformazioni in senso monarchico); nel
1748 la carica di statolder fu dichiarata elettiva al tempo di Guglielmo IV
d'Orange. L'Olanda continuò ad essere relativamente tranquilla fino alla
Rivoluzione Francese del 1789.
L'INVASIONE FRANCESE E LA FORMAZIONE DEI PAESI BASSI
Alla fine del Settecento vi fu grande inquetudine nei Paesi Bassi, a motivo
di lotte tra gli "orangisti", che sostenevano Guglielmo V d'Orange e i
cosiddetti "patriottici", i quali, fortemente influenzati dalla Rivoluzione
americana, propugnavano una forma di governo più democratica. Nel 1785
scoppiò la rivolta dei patriottici, poi soppressa; molti patriottici furono
costretti a fuggire nel Brabante oppure in Francia. Dopo il riconoscimento
olandese degli Stati Uniti d'America, ci fu la pronta reazione britannica
che culminò nella quarta guerra anglo-olandese. Questo disastro segnò
fortemente l'economia nei Paesi Bassi.
Nel 1795 le armate francesi invasero i Paesi Bassi, incontrando poca
resistenza e costituendovi l'effimera Repubblica Batava; Guglielmo V fuggì
in Inghilterra. Essa fu sostituita nel 1806 dal Regno di Olanda, che
comprendeva anche porzioni dell'attuale Germania ed il cui re era Luigi
Bonaparte, fratello di Napoleone). Dopo quattro anni fu decretata
l'annessione all'Impero francese. Quello stesso anno era entrato in vigore
un codice civile ispirato al Codice Napoleonico. L'occupazione francese
terminò nel 1813 dopo la sconfitta di Napoleone.
Quando Guglielmo fuggì in Inghilterra diede alla Gran Bretagna, come
salvacondotto, le colonie olandesi delle Indie orientali e occidentali.
Questo segnò il definitivo tramonto della potenza coloniale olandese. Solo
una parte delle colonie olandesi ritornarono ai Paesi Bassi dopo la
sconfitta napoleonica. La Guyana e Ceylon divennero britanniche, come pure
la Colonia del Capo. Altre colonie, in particolare l'Indonesia, tornarono
sotto controllo neerlandese nel 1814.
MONARCHIA NEERLANDESE
Sconfitto Napoleone 1814-15 il Congresso di Vienna restaurò lo stato
neerlandese, ricomposto da tutti i Paesi Bassi, trasformandolo in monarchia
ed assegnando il trono a Guglielmo VI d'Orange Guglielmo I dei Paesi Bassi,
figlio dell'ultimo statolder, costituito anche sovrano del Lussemburgo. Nel
corso delle guerre napoleoniche gli inglesi si erano impossessati di quasi
tutte le colonie olandesi: esse furono restituite in parte, ed in compenso
il regno in Europa fu ampliato con l'inclusione dei Paesi Bassi austriaci, e
il Lussemburgo rientrava in unione personale a Guglielmo I. Il nuovo Regno
dei Paesi Bassi aveva ora due capitali: Amsterdam e Bruxelles.
Guglielmo I fu la figura chiave della transizione dei Paesi Bassi verso lo
stato moderno. Sovrano illuminato, non aveva difficoltà ad accettare le
trasformazioni sociali avvenute nei venticinque anni precedenti, compresa
l'uguaglianza di tutti gli uomini di fronte alla legge. D'altro canto fu
calvinista e promulgò alcune leggi che erano in contrasto con antichi
privilegi della Chiesa Romana, prevalente nei Paesi Bassi meridionali.
Guglielmo I promosse la modernizzazione dell'economia. Il governo dello
stato fu nelle mani di ministri di stato scelti dal re. Anche se le antiche
province furono ripristinate, il governo fu unitario. Il liberalismo
economico e il moderato autoritarismo accelerarono l'adattamento dei Paesi
Bassi alle condizioni sociopolitiche dell'Ottocento.
Questa situazione non durò a lungo. Nel 1830 scoppiò la ribellione nei Paesi
Bassi meridionali. Le cause della ribellione furono di carattere linguistico
(la parte meridionale era in parte francofona, quella settentrionale
neerlandese), economico (il sud stava avviandosi verso la fase
dell'industrializzazione, mentre il nord restava un'economia prevalentemente
mercantilistica) e religioso (il sud più cattolico, il nord in parte
protestante). Inoltre, alcune politiche di Guglielmo I furono assai
impopolari, tra cui il tentativo di rendere la lingua neerlandese come
universale del governo dei Paesi Bassi. Nel 1830 il Belgio ottenne
l'indipendenza grazie all'aiuto francese. Nel 1838 fu emanato un nuovo
codice civile, il Burgerlijk Wetboek. Nel 1848 è adottata una costituzione
che trasforma il regno dei Paesi Bassi in monarchia parlamentare, limitando
il potere del re e proteggendo le libertà civili. Nel 1890, dopo la morte
dell'ultimo discendente maschio della Casa d'Orange-Nassau, anche il
Lussemburgo ottenne il proprio sovrano.
Alla fine dell'Ottocento, durante la seconda ondata europea colonialista ed
imperialista, i Paesi Bassi estesero il loro controllo sull'Indonesia.
VENTESIMO SECOLO
I Paesi Bassi restarono neutrali per un lungo periodo dopo la guerra dei
Sette anni di metà Settecento. Nonostante la ricchezza economica dei Paesi
Bassi aumentasse, la forza militare nei teatri internazionali diminuiva. I
Paesi Bassi non erano in grado di difendere il territorio in caso di guerra,
perseguendo la politica di neutralità. Nella Prima guerra mondiale questa
neutralità fu rispettata ed il conflitto ebbe solo ripercussioni economiche.
La Grande depressione del 1929 colpì i Paesi Bassi in misura maggiore
rispetto a molti altri paesi europei, provocando povertà, disoccupazione e
rivolte sociali. L'ascesa del nazismo in Germania iniziò a preoccupare la
popolazione neerlandese in vista di un nuovo possibile conflitto.
Allo scoppio della Seconda guerra mondiale i Paesi Bassi dichiararono
nuovamente la loro neutralità, ma furono occupati dalla Germania nazista
durante l'attacco alla Francia nel maggio 1940. La famiglia reale, insieme a
parte dell'esercito, riuscì a recarsi nel Regno Unito. Questa occupazione
portò tra l'altro alla deportazione ed alla morte di oltre 100.000 ebrei. Il
governo neerlandese in esilio mantenne il controllo dei territori
d'oltremare, ma già nel gennaio 1942 il Giappone invase i territori
neerlandesi delle Indie Orientali. Dato che il regime degli occupanti
divenne molto duro, il risentimento della popolazione neerlandese nei
confronti della presenza tedesca, portò alla nascita di gruppi di
resistenza. Tuttavia, alcuni collaborarono con il nemico e gruppi di giovani
si arruolarono nelle SS e furono inviati al fronte russo.
Nel settembre 1944 i Paesi Bassi furono raggiunti dagli alleati che però
furono fermatiOperazione Market-Garden, provocando in gran parte del paese
distruzioni elevate e migliaia di morti. L'esercito tedesco si riorganizzò e
tenne testa all'avanzata alleata in quest'area fino alla fine della guerra
nel maggio 1945., Subito dopo la resa giapponese l'Indonesia proclamò la
propria indipendenza e dopo alcuni anni confusi nel 1949 il governo
neerlandese riconobbe ciò. Negli anni successivi, i Paesi Bassi rinunciarono
anche al resto del proprio impero coloniale, tra cui la Nuova Guinea (1961)
e la Guyana (1975)La perdita tuttavia non portò a difficoltà economiche, e
l'economia neerlandese entrò in una fase di rapida crescita.
Dopo il secondo conflitto mondiale i Paesi Bassi fecero tentativi di
annettere porzioni di territorio tedesco, però queste richieste furono
respinte dagli Stati Uniti. Tuttavia la conferenza di Londra del 1949
autorizzò i Paesi Bassi ad annettere alcune piccole porzioni di territorio
tedesco, poi restituite alla Repubblica Federale di Germania nel 1963.
Nel 1945 era stata pianificata l'operazione Tulipano nero con la quale la
popolazione tedesca doveva abbandonare il suolo neerlandese. Circa tremila
tedeschi furono deportati alla fine degli anni 1940.
In seguito, la politica estera neerlandese è dominata dall'impegno a creare
o rafforzare le istituzioni internazionali. Oltre a far parte delle Nazioni
Unite, i Paesi Bassi sono fra i membri fondatori della NATO e di tutte le
istituzioni europee (CECA, CEE) che hanno portato all'attuale Unione
Europea, di cui fanno parte. Inoltre fin dal 1948 Paesi Bassi, Belgio e
Lussemburgo hanno formato un'unione economica e doganale, il cosiddetto
Benelux, che in qualche modo prefigurava la futura UE. Nel 1999 i Paesi
Bassi hanno aderito all'Euro.
Nel 2002 e nel 2004 ci furono due eventi che misero i Paesi Bassi al centro
della discussione internazionale: gli assassini di Pim Fortuyn e Theo van
Gogh.
(da Wikipedia)
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