MONTEGROSSO D'ASTI
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Foto storica
L'origine del Comune di Montegrosso d'Asti è fatta
risalire intorno al 1134, quando durante una pestilenza che decimò gli
abitanti di numerose località della valle del torrente Tiglione, i
superstiti confluirono sull'alto colle che ne ospita attualmente l'abitato
per cercare scampo nella salubrità del luogo. Il marchese Bonifacio del
Vasto, Signore della non lontana città di Asti, vi costruì un castello,
imponente per mole e per la presenza di due alte torri che ne costituivano
inespugnabile difesa. Dette torri vennero, però, demolite quando, pochi
decenni dopo, Federico Barbarossa distrusse Chieri ed Asti, coinvolgendo
Montegrosso nella stessa sorte.
Nel XIV° secolo, per effetto della lotta fra Guelfi e
Ghibellini, il Comune passò ripetutamente dagli uni agli altri, con
successive variazioni dalle merlature del castello per marcarne il possesso.
Nel 1319 nel castello di Montegrosso stabilì la sua residenza il Cardinale
Bertrando del Progetto, Legato del Papa avignonese Giovanni XXII, che vi
ospitò per alcuni mesi Filippo di Valois, futuro re di Francia. Intanto il
Comune si sviluppava sempre di più, trovandosi lungo una delle direttrici
del collegamento fra il Piemonte e la Liguria e interessato, quindi, dai
traffici provenienti anche da nord delle Alpi e diretti ai porti liguri.
Assoggettato prima al dominio di Gian Galeazzo Visconti,
Duca di Milano (1381), il feudo subì, poi, l'occupazione degli spagnoli
(1746) e dei francesi. Nello stesso anno passò definitivamente alla Casa
Savoia. Negli anni successivi alla prima guerra mondiale si sviluppava un
movimento politico fondato da Giacomo Scotti chiamato "Partito dei
Contadini", che nell'anno 1921 riuscì a portare in Parlamento, come
deputato, il suo fondatore. Dopo la parentesi del regime fascista, un nuovo
esponente dello stesso partito, Alessandro Scotti, fratello del fondatore
riuscì a portare alla Camera dei Deputati la voce diretta dei viticoltori
montegrossesi e dell'area vitivinicola che sta fra Asti e le Langhe.