TORINO FASHION WEEK 2019 IN PASSERELLA L'ELEGANZA INDIPENDENTE
Torino, 29 Giugno 2019
Avere l’atteggiamento giusto paga. Gli otto stilisti indipendenti, promossi da Cna Federmoda, che hanno sfilato ieri alla terza serata della Torino fashion Week sulla passerella allestita all’interno dell’ex Borsa Valori, sono tutti portatori sani di un piccolo successo targato Piemonte. Come testimonia Regina Guasco De Oliveira, brasiliana di Belo Horizonte, arrivata in Italia per amore. Qui ha studiato modellismo alla Scuola Professionale Arte e Moda e ha iniziato a far sfilare i suoi abiti da sera a partire dalla seconda edizione della Fashion Week, quella più suggestiva, che si svolse sotto le arcate dei Murazzi. Non è troppo affermare che quell’occasione le ha cambiato la vita: «Io ero già soddisfatta dei miei risultati — racconta — avevo messo in piedi un laboratorio sartoriale al primo piano della villetta in cui vivevo. A settembre, decisi di allargarmi: le clienti erano aumentate moltissimo». Adesso lavora, facendo tutto da sola, in un atelier con 5 vetrine a Virle Piemonte dove la raggiungono signore torinesi tra i 30 e i 50 anni.
Oltre ai vestiti carichi di perline e cristalli che ha fatto sfilare ieri, un suo cavallo di battaglia sono i tailleur. «Scialabà» è invece un brand nato da due amiche appassionate della lavorazione della ceramica e dell’argilla. La sede di Nicoletta Biglia e Rita Bellino è in Cit Turin in via Collegno 45 e il loro successo nasce innanzitutto dal divertimento. La sfilata è stata una pantomima in stile Pantera Rosa, con modelle che impersonificavano delle ladre e tiravano fuori dalle borse «bottino» i gioielli del marchio. Giovanna Sicurella, capelli rosa e uno stile personale anticonformista, ha portato invece sul catwalk della sua «Giannaesse» solo abiti eleganti: «Il mio ambito preferito è la cerimonia — racconta la stilista di origini siciliane — spero di continuare sulla strada della piccola sartorialità. Mi piace seguire la cliente dall’inizio alla fine, decidere con lei ogni dettaglio». Ex allieva dello Ied, dopo una fase di ritorno al sud, non è riuscita a rimanere lontana da una città di cui è molto innamorata. Si appoggia all’associazione artistica Il Punto, di cui è fondatrice, in via san Domenico 32
Ieri hanno sfilato due capi i cui tessuti erano stati dipinti con figure astratte: «Si tratta di due quadri di mio papà, che è mancato a dicembre. È la stoffa che m’ispira in prima battuta. Amo il contrasto tra la texture dei materiali, mi piace anche incrociarli con metalli come l’ottone». Zaira Sessa Chambers ha quarant’anni e ha lavorato per marchi molto importanti come Dior, Burberry e Armani: «A un certo punto però, 4 anni fa, volevo ritornare alle origini e mettere in piedi qualcosa di mio — spiega — mi concentro su piccole “capsule” che spesso vedono insieme la moda mamma e bimba.
È il mio secondo anno alla fashion Week e sono soddisfatta. Anzi, il problema è che, essendo da sola, faccio fatica a stare dietro a tutti i potenziali ordini che ricevo». La sua sfilata univa il tema rinascimentale con ispirazioni metal e gotiche. Per il pubblico in omaggio la terza edizione della guida «Slowfashion for Slowshopping» nata per mettere in luce le aziende artigianali piemontesi che offrono la garanzia «100% Italia». Cna Federmoda è partner della TFW dal primo anno: «È una grande opportunità — dice la presidente Rossella Calabrò — per dare visibilità agli stilisti indipendenti del territorio»." (Francesca Angeleri)
Foto Renato Valterza
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