Up Omaggio a Leiji Matsumoto Slideshow

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Foto: Renato Valterza © 2023



OMAGGIO A LEIJI MATSUMOTO - PROGETTO “MATSUMOTO GALAXY EXPRESS 999 A TORINO”

 

Torino, 9 Aprile 2023

Leiji Matsumoto è stato un fumettista e animatore giapponese. All’anagrafe Akira Matsumoto, sviluppa precocemente l'interesse per il disegno sin da giovanissimo, e vince a soli 15 anni un concorso, grazie al quale pubblica il suo primo lavoro, nel 1954, Le avventure di un'ape. Si dedica inizialmente alla scrittura di shojo manga su riviste femminili, per poi passare alla fantascienza con opere che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. Tra i suoi manga più famosi vanno ricordati Capitan Harlock, Galaxy Express 999, Starzinger, Uchu senkan Yamato, Danguard A, Queen Emeraldas, e La Regina dei Mille Anni. Matsumoto si è spento a Tokyo il 13 febbraio 2023, all'età di 85 anni. Scelse per sé il nome d’arte di Reiji, con il significato di Samurai di mezzanotte.

Quella di Matsumoto è stata una fantascienza avveniristica: ha anticipato le crisi di un’umanità che torna ad essere disumanizzata su un pianeta morente. Ci mancherà moltissimo, non soltanto per 'Capitan Harlock'

La fantascienza di Matsumoto, anche se in superficie può rimandare alla space opera è in realtà assai più vicina a quella umanista di Clifford Simak, anche quando trascorre nel western, come in Gun Frontier (1972-1975) dove l’autore con un profondo sguardo critico e cinefilo mette in risalto le relazioni e le osmosi stilistiche tra l’immagine del cinema di frontiera di John Ford e quello sui samurai soprattutto di Akira Kurosawa, il regista giapponese più innamorato della cinematografia fordiana.

Avveniristica nel suo anticipare le crisi di un’umanità che torna ad essere disumanizzata su un pianeta morente, esemplare nell’essere motrice di dissenso e ribellione, antica o meglio ancestrale nella ricerca di ciò che definisce l’essere umano, l’immensa opera di Leiji Matsumoto è ora compiuta, grave e soave, terrena e onirica, sperimentale e classica, sempre di una bellezza che va oltre la categoria del bello per affermarsi come vero in un’accezione che è inesplicabile e assoluta insieme, secondo le intuizioni del poeta Keats sulla celeberrima urna greca.

L’opera di Matsumoto viaggia nello spazio dell’immaginario in un’odissea infinita, immutabile nella sua potenza artistica e dolcemente mutante secondo gli spazi e i tempi interiori di chi abbraccia, sia chi continua a ricercarla sia chi l’avvicina per la prima volta. L’opera di Matsumoto è necessaria, oggi più che mai.

 

 

    Foto Renato Valterza

 

 

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