MOSTRA IN CAMMINO
La porta di Torino: itinerari sindonici sulla Via Francigena
La porta di Torino: itinerari sindonici sulla Via Francigena
Torino, 12 Luglio 2023
Percorrere le antiche vie di fede del Piemonte è, e sarà sempre di più, un’esperienza di turismo sostenibile per scoprire, passo dopo passo, un patrimonio di bellezza, architettura, culture, religioni e comunità. È questo l’obiettivo dei due progetti presentati nella Corte Medievale di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino: la mostra “In cammino. La porta di Torino: itinerari sindonici sulla Via Francigena” e “Via Francigena for all”. Percorsi di turismo accessibile e inclusivo.
Dai 7 Sacri Monti, che in questi giorni festeggiano i vent’anni dell’inserimento nei beni Patrimonio UNESCO, alla Via Francigena e agli itinerari sindonici, del Romanico o ebraici e fino al Cammino di Don Bosco, il Piemonte è ricco di testimonianze devozionali strettamente intrecciate con i territori e la loro storia: una suggestione capace di costruire da una visione strategica una narrazione culturale e turistica di grande fascino, soprattutto se affiancata ai valori irrinunciabili di sostenibilità, accessibilità e inclusione.
La mostra “IN CAMMINO. LA PORTA DI TORINO: ITINERARI SINDONICI SULLA VIA FRANCIGENA”, promossa dalla Fondazione Carlo Acutis e realizzata dalla stessa con Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, in collaborazione con la Regione Piemonte, si propone di offrire al pubblico un'esperienza coinvolgente e interattiva, permettendo di scoprire la bellezza e la ricchezza dei luoghi attraversati dalla Via Francigena con particolare attenzione ai cammini sindonici del Piemonte, sensibilizzandolo sul tema del pellegrinaggio, della spiritualità e della natura e mettendo in risalto la centralità storica e contemporanea di Torino e del Piemonte, casa della Sacra Sindone e accesso principale alla Penisola lungo il pellegrinaggio francigeno.
Alla riflessione sul tema del pellegrino - colui che si muove per la salvezza materiale, del corpo e dello spirito - e del viaggio nella regione dei Santi di Carità (da San Giovanni Bosco a San Giuseppe Cafasso a San Giuseppe Benedetto Cottolengo ai beati Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis), la mostra accosta una serie di incontri con l'anima della regione, tramite un approfondimento visivo dedicato ai suoi temi fondanti. Evidenzia, in particolare, le tracce di devozione alla Sindone lungo percorsi che si intrecciano con i cammini della Via Francigena, segni esterni di pellegrinaggi che fanno di Torino un faro per il mondo intero.
L’esposizione è strutturata in quattro sezioni, ognuna connessa a un tema specifico. Nella prima sono presentate sedici illustrazioni originali, realizzate da giovani artisti italiani ormai riconosciuti a livello internazionale. Una serie di opere che si ispirano ai concetti del pellegrinaggio, della spiritualità, della Sindone, dei cammini, dei Santi di Carità ma anche di quelli che sono gli aspetti morfologici essenziali del Piemonte – dalla montagna all'acqua e alla pianura – e del rapporto tra uomo, natura e cibo. Nella seconda sezione sono accolti tutta una serie di materiali video appositamente realizzati a illustrare la Via Francigena e gli itinerari sindonici, permettendo ai visitatori di immergersi nei paesaggi dei luoghi attraversati. Nella terza sezione, una grande mappa interattiva evidenzia i cammini del progetto "Via Francigena for all" e i cammini sindonici illustrati nel libro di Sisto Giriodi “Le altre Sindoni”. La mappa è affiancata da fotografie delle decine di sindoni affrescate sulle pareti esterne di edifici collocati lungo i cammini del Piemonte: opere poco conosciute anche da molti piemontesi, nonostante costituiscano un singolare caso di devozione popolare, un ciclo d'arte lungo tre secoli. La quarta sezione è dedicata all’esposizione dell’installazione Vado e vengo ideata dall’artista torinese Carlo Gloria, una provocazione artistica sul tema del cammino, del pellegrinaggio. Richiama la condizione dell’umanità e quindi del visitatore stesso che si trova a essere coinvolto non solo come spettatore, ma come attore.
Foto Renato Valterza
|