OGNUNO AMMIRA IL GENIO DI LEONARDO, POCHI CONOSCONO L’UOMO LEONARDO
Torino, 6 Dicembre 2019
La storia di Leonardo è in realtà un’odissea, la tragedia di un uomo stanco di dipingere, famoso in Italia per non aver terminato le commissioni e respinto per il suo temperamento critico e investigativo: una personalità complessa, una figura che non si inchina a nessun dogma e, allo stesso tempo, capace di andare contro i propri ideali in cerca di gratitudine e riconoscimento.
Questa è la storia che la mostra “Leonardo da Vinci. I volti del genio” - al Mastio della Cittadella di Torino, dal 7 dicembre 2019 al 31 maggio 2020 - vuole raccontare: non è facile staccare quella patina di genialità che si è depositata su di lui attraverso i secoli e, tuttavia, il suo essere uomo mortale non smette di essere attraente e potente, di carne e di ossa, con successi ed errori, vittorie e fallimenti. Un uomo che visse e sopravvisse. Un uomo.
I volti del genio non cessano di essere un omaggio eterno ai suoi aspetti, anche per i tratti che lo hanno reso un individuo superiore o inferiore, ma sicuramente uno spirito speciale. Attraverso questa mostra si potrà capire che nell’universo leonardesco c’è sempre qualcosa di più di quello che vedono i nostri occhi.
E ad attendere i visitatori nell’ultima stanza ecco proprio lui, Leonardo da Vinci. Chi era e chi non era. È pensabile che centinaia di migliaia di persone abbiano immaginato la grandezza del suo genio nel volto di uno sconosciuto che altrimenti, senza quel significativo errore, sarebbe poco più che nessuno? I possibili volti di Leonardo accompagnano la visita in questo spazio e alla fine, rimasta nascosta fino a questo momento, viene rivelata la tanto attesa Tavola Lucana.
“Era così eccezionale e universale che si può dire che fosse un miracolo prodotto dalla natura. Lo dotò non solo di bellezza corporea, estremamente conosciuta, ma lo rese anche padrone di molte altre virtù” (Anonimo Gaddiano).
«Pare sia stato anche un generale per le fortificazioni di uno dei vari Stati dell’epoca, fu tecnicamente un nostro collega». Cosi, il Tenente Colonnello dell’Esercito Italiano, Michele Corrado, che è direttore del Museo Nazionale di Artiglieria, ha introdotto la mostra Leonardo da Vinci, i volti del genio, che apre il 7 dicembre al Mastio della Cittadella di Torino, dove resterà visitabile fino al 31 maggio 2020. È l’ultimo evento che si svolge in città nell’ambito del 500° anniversario dalla morte del genio fiorentino. In mostra un buon numero di riproduzioni, dalle macchine realizzate sulla base dei disegni che Leonardo ha lasciato, fino a libretti, appunti e altre rappresentazioni a matita, frutto di studi e ricerche.
La mostra, però, ruota intorno alla celebre Tavola lucana, tempera a legno realizzata tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, ritrovata dallo studioso Nicola Barbatelli nel 2008 in una raccolta privata di Salerno. Rappresenterebbe il volto di Leonardo, sebbene appaia molto diverso, nei lineamenti, dall’ancor più noto Autoritratto conservato nella sede dei Musei Reali di Torino (che a giorni sarà nuovamente esposto per un’altra mostra). Il ritrovamento ha aperto un dibattito su quale fosse il volto di Leonardo, che è ancora in corso, ed è proprio su questo aspetto che la mostra si concentra.
«L’idea è sottoporre al visitatore tutte le attività del genio toscano – spiega Barbatelli –, dalle prime teorizzazioni artistiche nella bottega del Verrocchio fino alle più suggestive e intense trattazioni dei progetti di ingegneria, botanica, anatomia, fisica e ottica». Non solo. Per tutta la durata della mostra, gli spazi del Mastio della Cittadella, che sarebbero in realtà la sede del Museo di Artiglieria, ospiteranno anche numerosi incontri, rievocazioni storiche ed eventi curati da Susanna Tartari del progetto Rievocare, oltre a laboratori didattici, attività per le scuole e visite guidate a cura di Theatrum Sabaudiae.
L’esposizione è curata da Christian Gálvez, autore televisivo spagnolo e già curatore dell’analoga mostra Los rostros del genio di Madrid, che arriva a Torino grazie all’impegno dell’associazione Reinterpreta, insieme a Piemonte Musei, 47Ronin e Iniciativas yexposiciones. «Qui vogliamo raccontare l’uomo Leonardo – ha sottolineato Stefano Gribaldo, presidente di Piemonte Musei – e non soltanto le sue opere, parleremo del suo temperamento critico e investigativo. I volti del genio è un omaggio a tutti questi aspetti».
E in mostra compare anche Comau. L’azienda robotica ha portato «Amico», il concept di un robot umanoide che mette a servizio dell’arte le sue capacità tecniche, disegnando una Gioconda su una tavola grafica. In mostra anche l’esoscheletro Mate, pensato per alleviare l’affaticamenteo durante lo svolgimento di compiti che impongono il mantenimento delle braccia sollevate per lunghi periodi di tempo.
Foto Renato Valterza
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