MOSTRA DIVAS DOG PORTRAITS
Villa della Regina - Torino
Torino, 19 Aprile 2023
Per la prima volta Villa della Regina ospita una mostra, a cura di Carla Testore, per riscoprire il ruolo del migliore amico dell’uomo nella famiglia contemporanea in quaranta ritratti d’autore a firma del fotografo Francesco Pergolesi.
La Residenza Sabauda Patrimonio UNESCO apre in esclusiva assoluta per l’esposizione alcuni ambienti del secondo piano e l’intero Padiglione dei Solinghi. Dal mosaico Cave canem rinvenuto negli scavi archeologici di Pompei, ai grandi dipinti del passato fino alle iconiche opere del XX secolo realizzate da Elliott Erwitt, William Wegmann e Jeff Koons: il cane è stato spesso al centro dello sguardo di artisti e fotografi.
Dal 20 aprile al 25 giugno 2023 il migliore amico dell’uomo è il protagonista assoluto della rassegna “DIVAS – Dog Portraits”, la prima mostra ospitata nella cornice della Residenza Sabauda oggi Patrimonio UNESCO di Villa della Regina a Torino, con oltre quaranta ritratti d’autore del fotografo Francesco Pergolesi, in un’esposizione a cura di Carla Testore. Gli scatti raccontano in maniera inedita il rapporto tra ogni cane e il proprio padrone, mettendo in risalto l’evoluzione del suo ruolo di componente effettivo del nucleo familiare fra le mura domestiche.
Con un approccio originale, uno stile unico e la pratica della staged photography, Francesco Pergolesi ritrae i soggetti all’interno delle case dei loro proprietari, diventando pittore, scenografo, regista, posizionando intenzionalmente elementi e formando composizioni con lo scopo di creare un evento, ambienti, emozioni e ritrarre una vera e propria performance.
È il cane il primattore, il divo, il protagonista assoluto di un ritratto individuale, ma l’immagine finale riflette uno spaccato di un ambiente dell’abitazione in cui vive e, spesso, interessi o passioni del proprietario, con una composizione singolare e un’estetica volutamente eccessiva.
DIVAS – Dog Portraits è una mostra di arte contemporanea curata da Carla Testore che prende vita dal progetto fotografico “Cave Canem” con l’intento di svelare, attraverso le immagini, la connessione fra il proprietario e il suo amico a quattro zampe, nel contesto della loro abitazione. Le stanze, gli ambienti domestici della dimora diventano veri e propri set fotografici, grazie all’obiettivo di Pergolesi, attraverso un’accurata ricerca poetica e scenografica.
Una mostra che nasce con l’intento di raccontare, attraverso le immagini, la relazione fra il padrone e il cane nella società contemporanea: il cane è sempre meno un animale da utilità (dalla pastorizia alla guardia, dalla difesa alla caccia) e sempre più un componente centrale del nucleo familiare in una relazione di attaccamento emotivo e affettivo profondo.
All’idea di sogno e incanto è legata la scelta di Villa della Regina quale sede della mostra e cornice aulica ideale per ospitare le fotografie di DIVAS – Dog Portraits. La splendida Villa collinare - che si affaccia sulla città con giardini, belvederi, grotte, viali alberati e anche attraverso l’unico vigneto urbano in Italia - verrà infatti animata sia all’interno che all’esterno da fotografie en plein air di Francesco Pergolesi. Per la prima volta verranno inoltre aperti anche alcuni dei luoghi della Residenza Sabauda, oggi Patrimonio UNESCO, normalmente chiusi al pubblico, tra cui alcune stanze al secondo piano e il Padiglione dei Solinghi, che saranno visitabili in esclusiva assoluta per la mostra DIVAS – Dog Portraits.
La curatrice della mostra Carla Testore racconta: «Francesco Pergolesi getta drappi cuscini piumini e manichini e fa volare disegni e fogli, incorona il cane, lancia petali e foglie, coglie usci semiaperti che ci interpellano sul dietro di quella porta, illumina navi di porti lontani, posiziona il migliore amico dell’uomo su un tavolo alla Peter Greenaway o in una cucina che invita all’abbuffata anche chi sgrana gli occhi davanti a quello scatto. Da scaffali ricolmi sbuffano libri, plichi cataloghi appunti ritagli e altro materiale sconosciuto ma che affascina, e ci mostra cani veri che si guardano in set felliniani in onirico disordine, con vasi e fiori».
Francesco Pergolesi sottolinea: «Ogni opera è il frutto di un’accurata ricerca semantica ed iconografica da un lato e composizione scenica dall’altro. Dietro ogni scatto si celano una serie di riferimenti e citazioni artistiche, cinematografiche o letterarie. Il progetto è stato ambientato all’interno di case reali, rivisitate e messe in scena come fossero dei teatri privati. Proprio per questo motivo, spesso il punto di partenza scaturisce da interessi, passioni, collezioni esistenti come i trenini, le borsette firmate, gli spartiti dei proprietari dei cani, così da creare un’interpretazione legata anche all’altro attore (il proprietario), assente nell’immagine ma presente nella narrazione».
Foto Renato Valterza
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