CHINA GOES URBAN. LA NUOVA EPOCA DELLA CITTA'
Torino, 15 Ottobre 2020
Ogni anno, in Cina, oltre 16 milioni di persone si spostano dalle aree rurali a quelle urbane dando origine a quella che è considerata la più grande migrazione di massa che il mondo abbia mai visto. Non si tratta di un processo “eccezionale”, ma di un trend globale: come rilevato da UN-Habitat, nel 2007 infatti la popolazione urbana del pianeta ha superato la popolazione rurale.
Il fenomeno dell’urbanizzazione planetaria non implica però solo l'aumento della popolazione delle città o lo sviluppo degli insediamenti, ma anche l’incremento di sempre più intense relazioni sociali, economiche, politiche e funzionali tra le diverse regioni del mondo.
Questo modello di sviluppo, che si è affermato nel corso dei secoli, presenta limiti e contraddizioni, sia dal punto di vista ambientale sia da quello socio-economico, particolarmente evidenti nell’attuale fase di incertezza dovuta all’emergenza sanitaria e alle conseguenze in termini economici e di inasprimento delle diseguaglianze.
“China Goes Urban.
La nuova epoca delle città” intende interrogarsi sui processi urbani, architettonici e di cambiamento socio-economico della Cina contemporanea, considerati come uno specchio in cui si riflettono le possibilità e i limiti della città contemporanea, in Cina come altrove. Intrecciando ricerca e immaginazione, la mostra è un’esplorazione di quattro new town – Tongzhou, Zhengdong, Zhaoqing e Lanzhou – attraverso cui indagare la nuova urbanizzazione cinese e condurre il visitatore a interrogarsi sul (nostro) comune futuro urbano.
Al centro della mostra sono posti tre temi principali che definiscono i caratteri dell’urbanizzazione cinese: il frammento, quale caratteristica specifica della città contemporanea e della sua architettura; l’infrastrutturazione, elemento chiave del funzionamento urbano; e il superamento della dicotomia città/campagna a favore di nuove forme di urbanizzazione estese a superare entità definite stabili.
Il percorso della mostra si snoda lungo due sequenze logiche: la prima prende il via dalla ricostruzione di una exhibition hall, luogo iconico tipico delle new town cinesi, in cui le amministrazioni pubbliche e le imprese di costruzioni mettono in scena la città per promuoverne lo stile di vita e i successi raggiunti, e arriva all’urbanizzazione globale.
La seconda sequenza si muove partendo da spazi vuoti e atoni per arrivare alle persone, ai singoli individui ripresi nelle loro attività quotidiane o in ritratti “situati” dentro i nuovi insediamenti.
Le due sequenze si intrecciano continuamente, smontando via via il rassicurante concetto di “eccezionalità” cinese: ciò che da lontano e a uno sguardo superficiale appare esotico e distante, si rivela molto più familiare di quanto crediamo.
Le nuove urbanizzazioni cinesi non appaiono più come “altro da noi”: nelle new town della Cina contemporanea la vita quotidiana è fatta degli stessi piccoli gesti di cui è fatta la vita a ogni latitudine e le persone che li compiono non sono diverse da noi nei comportamenti, nelle pratiche, nei desideri.
Foto Renato Valterza
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