MOSTRA CAPOLAVORI DALLA JOHANNESBURG ART GALLERY: DA MONET A PICASSO
Torino, 3 Febbraio 2023
Dal 4 febbraio al 7 maggio 2023 Palazzo Barolo a Torino presenta la mostra Da Monet a Picasso. Capolavori della Johannesburg Art Gallery, a cura di Simona Bartolena, prodotta da Next Exhibition in collaborazione con VIDI e Ono Arte Contemporanea.
La Johannesburg Art Gallery (JAG) È stata fondata da Florence Phillips, moglie di un magnate minerario, che è riuscita a convincere il marito e diversi uomini d'affari sudafricani a finanziare questo progetto per un museo a Johannesburg . Nel 1909, lo stesso mercante d'arte Hugh Lane la convinse a dedicare questo luogo all'arte contemporanea e non, come immaginato per un momento, all'arte industriale. La collezione è stata istituita nel 1911 e installata nel 1915. La collezione permanente è stata poi ampliata grazie a donazioni, principalmente di arte occidentale. Ma nel 1983, le opere d'arte dei popoli dell'Africa meridionale furono introdotte nelle collezioni.
L’esposizione riunisce sessantatré opere originali di grandi maestri della storia dell’arte: Monet, Signac, Courbet, Degas, Cézanne, Sisley, Derain, Picasso, Matisse, Rossetti, Modigliani, Bacon, Warhol, Lichtenstein, Kentridge. Un viaggio nella storia dell’arte internazionale, ma anche nelle opere della Johannesburg Art Gallery.
“Una realtà davvero preziosa e tutta da scoprire”, afferma la curatrice Simona Bartolena, “consapevole del proprio passato, ma fermamente convinta della necessità di uno sguardo verso il futuro. Un museo importante e vitale, che ha preso vita da una passione, e che con passione e intelligenza prosegue ancora oggi il proprio cammino”.
La mostra comincia con l’arte inglese dell’Ottocento e termina con una selezione di artisti sudafricani. Non è un caso dunque che si cominci con un omaggio a Lady Phillips, con un ritratto firmato da Antonio Mancini, che la ritrae all’età di 46 anni.
La prima sezione dell’esposizione è dedicata alla scena inglese dell’Ottocento, molto presente nella collezione del museo non solo per il legame strettissimo della società che ha dato vita alla Art Gallery con gli ambienti britannici, ma anche perché alcune donazioni hanno ulteriormente arricchito la collezione con opere vittoriane e preraffaellite.
La seconda sezione ripercorre invece la scena francese dell’Ottocento, dall’esperienza dei barbizonniers, ben rappresentata da un poetico paesaggio di Corot, al realismo di Courbet, presente in mostra con uno scorcio delle falesie di Étretat, per giungere, passando da Monet, Sisley e Degas, fino alle generazioni del postimpressionismo. Presenti nella sezione, oltre a personalità come Cézanne e Van Gogh, anche artisti come Signac, Le Sidaner, Vuillard, Bonnard e altri.
La terza sezione è occupata dal più recente nucleo novecentesco del museo, dove sono rappresentati i protagonisti della scena del primo Novecento: da Derain a Picasso, da Modigliani a Matisse, con un Rossetti. Il percorso prosegue poi nel secondo dopoguerra, con opere di importanti maestri della scena internazionale, tra cui spicca un ritratto di Francis Bacon e il trittico, omaggio a Beuys, di Andy Warhol.
Un’ulteriore sezione è dedicata alla scena sudafricana, l’arte del mondo di Lady Phillips, dove spiccano le tre opere di Kentridge . Le opere esposte sono firmate da artisti ben rappresentativi di un contesto che da sempre si dibatte tra culture diverse, diviso tra tradizioni locali e influenze europee.
“Da sempre l’arte rappresenta un mezzo per mettere persone diverse in comunicazione tra loro da un punto di vista culturale. Un ponte che si è mantenuto saldo attraverso relazioni cordiali tra le Nazioni. Un modo per costruire la conoscenza reciproca e offrire prospettive positive per la ricchezza e la varietà dei diversi popoli del mondo. Questa mostra non fa eccezione: è un modo per il Sudafrica, e in particolare per la città di Johannesburg, di mettersi in comunicazione con altre città del mondo attraverso questa prestigiosa collezione d’arte”, ha affermato Vuyisile Mshudulu, direttore Arti, Culture e Tradizioni Città di Johannesburg.
Foto Renato Valterza
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