IL TENNIS A BORDIGHERA DAL 1878 AD OGGI
Il primo circolo d’Italia, la nascita della racchetta Sirt e il centro Piatti
a cura di Gisella Merello
Torino, 18 Novembre 2023
Il volume narra la storia del primo circolo tennistico italiano nato a Bordighera nel 1878, la rinascita del Bordighera Tennis Club dopo il secondo dopoguerra, l’attività dell’attuale tennis club, di come si crea il futuro del tennis nella Città delle Palme grazie anche al recente Piatti Tennis Center e spiega l’evoluzione del tennis in Italia da Bordighera agli Atp di Torino. Il libro si sofferma però anche sulla storia della prima fabbrica di racchette in Italia, la Sirt di Bordighera, e sull’evoluzione della moda nel tennis. «A Bordighera è nato il primo tennis club d’Italia e nacque così il legame mai interrotto tra la città delle palme e questo nobile sport. All’inizio del Novecento, inoltre la famiglia Billour diede vita alle racchette Sirt, poi Riccardo Piatti ha scelto la Città delle Palme per realizzare la propria accademia. Nella realizzazione di questo libro ci siamo resi conto che gli albori nascono ben prima di quanto noi immaginassimo, siamo riusciti ad arrivare al 1901-1904» – dichiara Gisella Merello.
Ricco di testimonianze, foto e documenti anche inediti, oltre a narrare la nascita di questo nobile sport e della fabbrica di racchette “Sirt” apre un interessante spaccato sul contributo che la comunità britannica diede allo sviluppo economico, sociale e culturale di Bordighera:
«Durante la ricostruzione storica è emerso come la cittadina si possa fregiare del primato storico in Italia, oltre che del tennis, anche dell’hockey su prato, del croquet e del bridge. E’ una cosa particolare. Gli ospiti dell’Oltremanica erano molto attivi e hanno partecipato operativamente e finanziariamente alla crescita della Riviera. Personalità di alto profilo come il conte di Strathmore, Lowe, Berry e Crichton si impegnarono in prima persona per agevolare la fondazione di istituzioni delle quali tuttora godiamo. Crichton insieme a un reverendo ha fondato l’ospedale di Dolceacqua. Questi personaggi avevano una seconda casa a Bordighera ma hanno lasciato un’impronta alla città che è rimasta ancora oggi. Sono rimasta affascinata dalla figura del conte di Strathmore, mi è piaciuto tantissimo cercare di delineare un po’ le sue gesta»
“Il tennis a Bordighera dal 1878 ad oggi”, disponibile sia in italiano sia in inglese, comprende i contribuiti di Alessandro Umberto Belluzzo, Luigi Bertino, Barbara Borsotto, Maurizio Massaccesi, Gisella Merello, Antonello Randone, Salvatore Sodano e Beppe Verri.
«Il libro stava diventando troppo di nicchia visto che ho un’impostazione storica e allora ho pensato di ampliare il testo a vari altri autori. Ho introdotto Beppe Verri, che è stato presidente del club negli anni ’80-’90, e il presidente attuale Maurizio Massaccesi, che ha parlato del suo circolo e di tutti i personaggi che sono gravitati a Bordighera. Successivamente ho coinvolto Alessandro Umberto Belluzzo perché eravamo coinvolti in un altro progetto che purtroppo a causa del Covid non ha avuto più esito e perché aveva un interesse in questo ambito. Ho coinvolto anche il direttore del Piatti Tennis Center, Luigi Bertino, che ha scritto un testo incentrato sulle caratteristiche del centro e sui giocatori che sono passati da loro» – spiega.
Il volume ha sei prefazioni di famosi personaggi del tennis: Fabio Fognini, Flavia Pennetta, Lea Pericoli, Riccardo Piatti, Massimo Sartori e Jannik Sinner.
«Durante gli anni i campi di Bordighera hanno visto la presenza di numerosi tennisti di rilievo come Susanne Lenglen, Anthony Wilding, Billi Tilden, Giorgio De Stefani, Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bettolucci, Jannik Sinner, Iryna Sabalenka, Ivan Ljubicic, Maria Sakkari, Andreas Seppi, Fabio Fognini, Stefano Tsitsipas, Maria Sharapova, Grigor Dimitrov e così ho provato a contattare uno di loro per avere una breve prefazione, ma visto che non mi rispondeva prontamente ho chiesto ad un altro e per lo stesso motivo ad un altro e così via, alla fine però con i loro tempi mi hanno poi risposto tutti e così ho raggruppato tutti i loro interventi nelle prefazioni, per questo motivo nel libro ne appaiono sei. Un altro aneddoto carino è che durante la stesura del libro ogni volta che rileggevo le bozze ho dovuto correggere la posizione del ranking di Sinner, perché da 44 che era è diventato nel frattempo decimo. Sulla campionessa mondiale femminile Susanne Lenglen ho saputo che è venuta a giocare a Bordighera quando aveva solo 13 anni, un anno prima di diventare campionessa mondiale. Quando è venuta a Bordighera però non l’hanno riconosciuta perché pensavano che la vera tennista fosse la madre e quindi avevano indirizzato la madre negli spogliatoi invece della figlia. Poi l’hanno fatta giocare in un campo secondario, ovviamente lei ha sconfitto la sua avversaria e sui giornali dell’epoca era stato scritto che “nonostante non sapesse niente di inglese perché appunto era francese, era riuscita comunque a battere l’avversaria inglese”» – dice la curatrice.
Foto Renato Valterza
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