MOSTRA I MACCHIAIOLI E LA PITTURA EN PLEIN AIR TRA FRANCIA E ITALIA
Torino celebra i Macchiaioli, il movimento pittorico innovativo della seconda metà dell’Ottocento
Mastio della Cittadella, dal 3 febbraio fino ad aprile, l’esposizione dedicata all’evoluzione della pittura macchiaiola.
La mostra a cura di Simona Bartolena.
Torino, 2 Febbraio 2024
“La mostra sui Macchiaioli a Torino ha un taglio particolare perché si concentra sulla nascita della pittura en plein air e sul confronto con la Francia, non con gli Impressionisti, che sono stati successivi alla macchia, ma con la scuola di Barbizon che, invece, è stata la radice comune tra Macchiaioli e Impressionisti, ma anche la realtà che ha dato ai Macchiaioli la certezza di essere sulla strada giusta nella ricerca sul vero che ha cambiato l’arte dell’800”.
Così la storica dell’arte Simona Bartolena ha introdotto la mostra I Macchiaioli e la pittura en plein air tra Francia e Italia di cui è curatrice, in occasione della presentazione alla stampa che si è svolta oggi al Museo Nazionale d’Artiglieria al Mastio della Cittadella di Torino.
La mostra, prodotta da Navigare Srl e patrocinata da Regione Piemonte e Città di Torino, presenta al pubblico circa 90 opere di 30 artisti tra italiani e francesi, con dipinti ad olio e acquerelli, e segue una suddivisione tematica per raccontare l’evoluzione della pittura macchiaiola nata a Firenze nel 1855.
“Le opere, tutte provenienti da collezioni private, sono state scelte per raccontare il rapporto nuovo con il plein air, con la pittura della realtà intesa come paesaggio ma anche di genere e di vita quotidiana – ha spiegato la curatrice Simona Bartolena –. Sono tutte poco viste e poco visibili, perché custodite in abitazioni private, ma rappresentano la macchia più sincera, più istintiva e più vera, quella che evidenzia molto bene ciò che i Macchiaioli volevano dire con la loro ricerca».
Tra le opere in esposizione, si distinguono quelle legate alla scuola francese di Barbizon e realizzate da Troyon, Rousseau, Daubigny, Dupré, insieme a numerosi artisti italiani, tra i quali Fattori, Cabianca, Signorini, De Tivoli, Sernesi, Lega, facenti parte del gruppo toscano dei Macchiaioli; quelle dei fratelli Palizzi della scuola napoletana, e di Fontanesi, che ebbe un forte legame con Torino e con la scuola piemontese di Rivara.
Tra i temi dell’esposizione, anche l’arte della caricatura, alla quale si dedicarono i giovani artisti del Caffè Michelangelo di Firenze, il primo caffè letterario della città toscana, nato in pieno fermento risorgimentale nel 1848. Il percorso espositivo dà l’opportunità di ammirare diverse opere caricaturali, come quelle di Telemaco Signorini, Angiolo Tricca, Eugenio Cecconi, Vito D’Ancona e Boldini, per citarne alcuni.
La mostra si conclude con le opere realizzate dagli eredi artistici dei Macchiaioli, tra i quali Adolfo, Angiolo e Ludovico Tommasi, Silvestro Lega e i fratelli Francesco e Luigi Gioli, e la cui eco arriverà sino alle generazioni successive.
Foto Renato Valterza
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