ELEONORA BURZIO INTERPRETA XIAO MEI dal film "LA FORESTA DEI PUGNALI VOLANTI"
Torino, 16 Gennaio 2020
La foresta dei pugnali volanti è un film wuxia del 2004 diretto da Zhang Yimou.
Anno 859; durante la dinastia Tang, in Cina, si forma un'organizzazione di ribelli, conosciuta come l'alleanza dei Pugnali Volanti ("Feidaomen", 飛刀門); essa è composta da rivoluzionari, abili guerrieri ed assassini, che si oppongono all'imperatore, ritenuto per la sua inettitudine colpevole della decadenza e della corruzione che attanaglia il paese. Questi ribelli, che rubano ai ricchi per dare ai poveri, ottengono sempre più il favore da parte del popolo dei suoi sudditi. Si sospetta che Mei, una danzatrice cieca da poco giunta in una casa di piacere detta Padiglione delle Peonie e straordinariamente esperta nelle arti marziali, possa essere la figlia scomparsa del capo di tale setta; costei viene quindi arrestata ed imprigionata dai soldati dell'imperatore. Tutto ciò fa però parte di un piano: l'ufficiale Jin, capitano della milizia, sotto lo pseudonimo di Vento è incaricato dal suo superiore, Leo, di far fuggire Mei e in questo modo, conquistandone la fiducia, di ingannarla e usarla per scoprire l'identità del capo dei rivoluzionari. Jin deve quindi accompagnare e proteggere Mei durante la loro la fuga, attraverso campi e foreste, fino ad un covo dell'alleanza, mentre Leo li sorveglierà, seguendoli di nascosto da lontano.
Questo tragitto pieno di insidie porta però in serbo molte sorprese. Una volta giunti ad uno dei principali covi dei Pugnali Volanti, situato nel mezzo di una foresta di alti bambù, si viene a scoprire che in realtà Mei non è cieca e non è nemmeno la figlia scomparsa del capo della setta, pur essendone una delle tante adepte. Viene svelato che effettivamente la figlia del vecchio capo era cieca, ma non aveva mai praticato le arti marziali; per questo Mei ne ha preso il posto, per fare da esca per i soldati imperiali, contro i quali l'alleanza intende scontrarsi. Viene anche rivelato che il precedente vecchio capo è stato ucciso e che ora il suo posto è stato preso da una donna. Inizialmente si fa credere che costei non sia altri che la tenutaria della casa di piacere, anch'essa affiliata ai Pugnali Volanti, ma in realtà lei ne fa soltanto momentaneamente le veci. Lo stesso Leo milita nell'alleanza segreta e tre anni prima, arruolandosi, si è infiltrato nell'esercito imperiale; in passato Leo e Mei furono amanti, ma mentre lui è tuttora innamorato di Mei, quest'ultima ora nutre questo stesso sentimento per Jin; è questo uno dei motivi che spingono Leo a cercare di possedere Mei con la violenza, per poi essere fermato dal pugnale del capo dell'alleanza. La vera donna capo si vede comparire soltanto in quest'occasione, tra i fusti di bambù e con il viso semicoperto dal largo copricapo, quando impedisce a Leo di abusare di Mei in mezzo alla foresta, lanciandogli un coltello che gli si conficca nella schiena.
La stessa donna capo, che ha salvato Mei da questo abuso, le ordina poi, anche affinché dimostri il suo valore e la sua fedeltà alle rigide regole della setta, di uccidere Jin, ormai diventato un pericoloso testimone. Quando però Mei lo dovrà portare in un prato, legato e bendato, per giustiziarlo, lo libera e finisce per giacere con lui. Jin, infatti, a sua volta si è profondamente innamorato di Mei, ma sapendo di militare nella parte a lei avversa e comprendendo ciò che rischia Mei con il suo grave atto di disobbedienza agli ordini ricevuti, decide di andarsene dopo aver tentato invano di convincerla a lasciare ogni cosa e a viaggiare con lui. Mei, dopo un breve indugio, decide però di seguirlo, ma nel tragitto viene raggiunta e trafitta da un pugnale lanciato da Leo, che non vuole permetterle di fuggire con il suo amato; Jin, presagendo l'accaduto, torna indietro e trova Mei ferita a morte. Furioso, ingaggia un combattimento all'ultimo sangue contro Leo, durante il quale Mei rinviene e estrae il pugnale dal suo petto, lanciandolo contro Leo. Questo estremo atto di amore e sacrificio costa la vita a Mei, che muore dissanguata una volta che la lama ha lasciato aperta la profonda ferita che ha nel petto. La fine del film vede Jin che abbraccia il corpo di Mei, ormai morta, sussurrandole la canzone che lei stessa gli aveva cantato nel Padiglione delle Peonie dove si erano incontrati per la prima volta, mentre Leo si allontana traballante e disperato nella neve.
Foto Renato Valterza
|