ARTISSIMA 2023
Torino, 27 Ottobre 2023
Se la fama di Artissima è quella di fiera più sperimentale d’Italia dedicata all’arte contemporanea, questa trentesima edizione non sembra fare eccezione. Dal 3 al 5 novembre apre le porte al pubblico e ospita, all’interno dell’Oval Lingotto di Torino, 181 gallerie italiane ed estere (contro le 174 dello scorso anno) provenienti da tutto il mondo, 39 delle quali espongono per la prima volta. Come sostiene il curatore dell’edizione 2023,
Luigi Fassi, che vanta un ampio e internazionale curriculum istituzionale:
“Le quasi quaranta gallerie che nel 2023 partecipano per la prima volta ad Artissima, assieme alle innumerevoli conferme e ritorni, testimoniano l’attrattività della fiera e il suo saper essere catalizzatore di esperimenti, ricerche e investimenti di mercato in ambito artistico”. Inoltre 68 gallerie propongono progetti monografici e curati, confermando l’interesse di Artissima di proporsi come evento contraddistinto da un approccio formativo e culturale, oltre che attento, ça va sans dire, all’interscambio economico-commerciale.
Su questa scia, in un periodo di crisi dei valori e con l’avanzare di una pericolosa omogeneizzazione e polarizzazione del pensiero, per il trentesimo compleanno Artissima, nella figura di Fassi, sceglie come tema Relations of Care. Il tema si rifà al pensiero dell’antropologo brasiliano Renzo Taddei, dedicato a formulare un’ipotesi di superamento delle crisi del nostro tempo prendendo ispirazione dal pensiero indigeno amazzonico.
“È questo il messaggio che informa l’edizione 2023, l’invito ad avere fiducia nell’immaginario creato dagli artisti e dalle loro opere, traendone stimolo e suggestione per rimodellare i nostri pensieri e accompagnare il cambiamento delle nostre persone”, prosegue Fassi.
Nello sperare di evitare indebite cannibalizzazioni di concetti “autentici” in altre culture, l’edizione di Artissima ospiterà Taddei, che terrà una “light lectio” sul tema, invitando così a seguire questo modello e abbandonando qualsiasi ideologia di alterità e superiorità dell’uomo occidentale nei confronti della natura (e degli esseri umani stessi, aggiungeremmo oggi noi, dopo gli avvenimenti delle ultime settimane). Auspichiamo dunque di fare esperienza di un’edizione che ci desti dal torpore dei nostri cappotti di mezza stagione e che, andando oltre a bagliori e scintillii estetici modaioli e da viveur, risvegli qualche coscienza nell’ascolto e nel rispetto dell’altro da noi.
Tra le iniziative in fiera, oltre al ciclo di talk sul tema della cura, c’è “Made In”, con quattro aziende che accoglieranno altrettanti artisti in residenza dal 2024 (dott.gallina, Guido Gobino, Kristina Ti e Pininfarina Architecture), la collaborazione con la Juventus e il dialogo con la Fondazione Torino Musei, così come con il Main Partner Intesa Sanpaolo e con i partner Una Esperienze e illycaffè e il suo Premio illy Present Future, con cui la fiera si espande in città con tre progetti curati.
Seppur lontani dai tempi post-lockdown la componente online rimane. Nell’intenzione di Fassi, che lo scorso anno parlava a Domus di Artissima “come […] un museo, di cui si scoprono opere, storie e percorsi”, il digitale permane in qualità di mediatore culturale, accompagnando anche
quest’anno i visitatori attraverso la piattaforma Artissima Voice Over, con audioguide digitali, e lanciando il podcast “Lo stereoscopio dei solitari”, prodotto in collaborazione con Il Giornale dell’Arte.
Irene Sofia Comi
Foto Renato Valterza
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