IMPRESSIONISTI TRA SOGNO E COLORE
Museo Nazionale di Artiglieria Mastio della Cittadella
11 Marzo - 4 Giugno 2023
Torino, 25 Febbraio 2023
Questa mostra non si propone come un insieme di dipinti allineati l’uno accanto all’altro, bensì come un insieme di opere organico, che intende documentare l’irrompere della rivoluzione impressionista a Parigi, attraverso un arco temporale compreso tra il 1850 e il 1915.
Il progetto espositivo intende evidenziare i grandi cambiamenti della società dell’epoca, con l’avvento della grande industrializzazione, la nascita della fotografia, del cinema, dell’elettricità, del telefono e dei primi voli aerei, esaltati e proposti nelle grandi esposizioni internazionali parigine.
Tutte queste novità contribuirono a cambiare la società e, di conseguenza, anche il mondo dell’arte.
Il percorso si avvale di un nucleo di oltre 300 opere, che documentano, con dipinti, disegni, acquerelli, sculture, ceramiche e incisioni, gli artisti che parteciparono alle otto mostre ufficiali “impressioniste”, con una particolare attenzione a tutte le tecniche da loro sperimentate e utilizzate.
A queste opere si aggiungeranno materiali documentali, quali lettere, fotografie, libri, abiti e oggetti, in modo da regalare ai visitatori uno spaccato della società, al tempo della nascita e affermazione del movimento impressionista.
La mostra è a cura di Gilles Chazal, già Direttore del Museo del Petit Palais di Parigi e membro dell’Ecole du Louvre e Vincenzo Sanfo, curatore e studioso dell’Impressionismo.Inoltre si avvale di un comitato scientifico, composto tra gli altri da Maïthé Vallès-Bled – già direttrice del Museo di Chartres e del Museo Paul Valéry – Alain Tapié – direttore Collection Peintres en Normandie, Patrick Faucher e Vittorio Sgarbi , critico e storico dell’Arte.
Il percorso espositivo partirà dagli artisti aderenti al movimento dell’École de Barbizon, che furono i germi ispiratori dei giovani impressionisti, per passare poi ai partecipanti alle otto mostre ufficiali impressioniste, tra le quali quella storica del 1874 realizzata nello studio del fotografo Nadar, che rappresentò l’ingresso ufficiale del movimento nel mondo dell’arte.
Troveranno quindi posto nella mostra le opere di grandi protagonisti quali Monet, Degas, Manet, Renoir, Cezanne, Gauguin, Pissarro, accanto ai grandi comprimari come Bracquemond, Guillaumin, Forain, Desboutin, Lepic e tutti gli altri artisti che con loro hanno condiviso l’avventura di un nuovo modo di fare arte.
La mostra torinese, una delle più grandi e complete sull’Impressionismo mai apparse in Italia, per quantità di opere e per artisti presenti, è un’occasione unica per entrare nel cuore di un movimento che ha scardinato le convenzioni artistiche e sociali del mondo a venire. Documenta l’influenza che il movimento ha avuto nel mondo artistico di fine 800, con la presenza di alcuni artisti del postimpressionismo come ad esempio Toulouse-Lautrec e Permeke.
Uno straordinario spaccato su un movimento e sugli artisti che hanno contribuito a diffondere una tra le più straordinarie rivoluzioni artistiche della storia dell’arte.
Un movimento che ha aperto la strada alla libertà creatrice per gli artisti di tutto il mondo.
Per la prima volta in Italia, una mostra raccoglie opere rappresentative di tutti gli artisti partecipanti alle 8 mostre impressioniste, tenutesi tra il 1874 e il 1886, con 45 dipinti ad olio, 23 opere tecnica mista, opere grafiche, studi preparatori, ceramiche, sculture, a significare la ricchezza delle loro ricerche che, partendo dal classicismo di Ingres e attraversando il realismo di Courbet e la lezione dei barbisonnier che hanno portato alla nascita dell’Impressionismo e alla sua eredità.
Organizzata con il contributo di un comitato scientifico internazionale composto da Vittorio Sgarbi, Gilles Chazal (ex direttore del Petit Palais di Parigi), Maïthé Vallès-Bled (già direttrice del Musée des Beaux-Arts di Chartres e del Musée Paul Valéry di Sete), Alain Tapié (Storico dell’arte, direttore della Collezione Peindre en Normandie) e la curatela di Vincenzo Sanfo, la mostra di Torino è suddivisa in tre sezioni per individuare le origini, la varietà stilistica e gli sviluppi del movimento artistico.
La prima sezione Da David all’École de Barbizon, i fermenti dell’Impressionismo è dedicata ai cosiddetti pre impressionisti, con opere di 40 artisti (16 dipinti) tra le quali il dipinto Etude pour la mort de Sardanapale di Delacroix, tre dipinti di Courbet, disegni, acqueforti e l’arazzo Le seminatrici di Jean-François Millet, oltre ad una rarissima serie di cliche-verre di Corot e Daubigny che accompagnano disegni e dipinti dei protagonisti dell’École de Barbizon che, assieme a Gustave Dorè, Eugene Boudin, e i dipinti dalle delicate atmosfere di Firmin-Girard, compongono le suggestioni che sono alla base della nascita dell’Impressionismo.
La seconda sezione, L’Impressionismo, vede raccolte oltre 150 opere di circa 50 artisti (16 dipinti) che del movimento impressionista furono i protagonisti, con successiva maggiore o minore fortuna. In questa sezione trovano posto, quindi, dipinti, disegni e acqueforti di Degas, Pissarro, Cézanne, xilografie e sculture di Gauguin; il dipinto Vase de fleurs di Manet insieme ad alcune sue litografie, come il ritratto di Berthe Morisot, e l’acquaforte Bar aux Folies Bergère; i piatti in ceramica dipinta di Bracquemond e l’acquaforte di Renoir del celebre dipinto La loge. Tra le opere si segnala La Saone se jetant dans les bras du Rhône, uno dei pastelli più grandi esistenti al mondo di Renoir.
La terza sezione è dedicata a L’eredità dell’Impressionismo, rappresentata attraverso le opere di 30 artisti (13 dipinti) come Bonnard, Toulouse-Lautrec, Suzanne Valadon e il figlio Maurice Utrillo, ?mile Bernard, Vlaminck e molti altri.
La mostra Impressionisti tra sogno e colore sarà aperta tutti i giorni con orario continuato:
Lunedì-Venerdì ore 9:30 - 19:30;
Sabato, Domenica e festivi ore 9:30 - 20:30.
Biglietto intero 13 euro (feriali), 15 euro (weekend)
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