PRESIDIO TORINO PRIDE
La scuola deve essere parte attiva nella lotta all’omolesbobitransfobia
Il Torino Pride lancia un appello alla società civile
dando appuntamento venerdì 2 luglio alle 11 sotto gli Uffici Scolastici Regionali
(Torino, corso Vittorio Emanuele II 70)
Torino, 2 Luglio 2021
Il 20 giugno 2021 Orlando, appena diciottenne, si è arreso ai pregiudizi, all’ignoranza, alla violenza omolesbobitransfobica gettandosi sotto un treno.
“È possibile che nessuno o nessuna abbia trovato il modo di aiutarlo? La scuola dove questi pregiudizi e quella gratuita violenza si sono, probabilmente, trasformati in bullismo ha latitato anche questa volta.
Orlando, purtroppo, non ha potuto fare altro ma tanti e tante giovanissime sono vittime degli stessi meccanismi escludenti e violenti che molto spesso devono affrontare in solitudine e per noi tutto questo è inaccettabile.
Dobbiamo lottare tutti e tutte insieme perché la comunità educativa, con la scuola come luogo principe, possa agire con tempestività per evitare la grande sofferenza causata da tutte le forme di discriminazione” commenta
Alessandro Battaglia a nome del Coordinamento Torino Pride.
A scuola è troppo spesso impossibile parlare di affettività, sessualità, di lotta ai pregiudizi e alle discriminazioni e, per questo, il Torino Pride, ha chiesto a tutte e tutti coloro che condividono queste preoccupazioni di trovarsi venerdì 2 luglio alle 11 sotto gli Uffici Scolastici Regionali (Torino, corso Vittorio Emanuele II 70) per gridare forte la propria rabbia portando con sé un oggetto e/o un pensiero scritto in ricordo di Orlando con l’obbiettivo di far sì che altri ragazzi e altre ragazze non si debbano più arrendere a causa di una società che li discrimina e non li include.
Per Orlando, affermiamo l'amore, combattiamo odio e paura
Torino. Orlando, 18 anni, aveva dichiarato la propria omoses-sualità e da tempo dei bulli omofobi, a scuola e sui social, lo tormentavano, tanto che la sera di domenica scorsa ha deciso di togliersi la vita gettandosi sotto un treno.
Siamo vicini ai parenti e alle/gli amiche/i di Orlando perché questa vicenda ci riguarda tutte/i. Vogliamo combattere chi semina odio e offende: le parole veicolate sui social possono ferire profondamente fino a ledere la fiducia in se stessi. Vogliamo reagire insieme, per non cedere alla paura e alla disperazione, per essere libere/i di scegliere chi amare.
Incontriamoci dal vivo e sottraiamoci alla realtà virtuale dei social fatta apposta per bulli e prepotenti e per alimentare la solitudine delle persone. Costruiamo relazioni, legami, reti di solidarietà, ambiti umani, dove sentirci sicure/i, protette/i e più forti, per combattere ogni giorno violenza e omofobia, per affermare la vita e la libertà di amare.
Uniamoci e reagiamo insieme perché "l'amore è il nostro primo diritto, nostro dovere è combattere l'odio".
Foto Mario Sofia
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