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Foto: Mario Sofia © 2020


PRESIDIO LAVORATORI DELLO SPETTACOLO

 

Torino, 14 Luglio 2020



Come lavoratrici e lavoratori dello spettacolo della Regione Piemonte siamo stati convocati domani, martedì 14 luglio, ad un nuovo incontro con l'assessora alla cultura Vittoria Poggio; crediamo altresì che la crisi gravante sul nostro settore non possa dirsi conclusa con la riapertura del 15 giugno 2020.

Siamo convinti dell’assoluta urgenza di agire sinergicamente, sia sul piano locale che su quello nazionale, al fine di contribuire a quella necessaria riforma del sistema che regolamenti il lavoro della nostra categoria atipica in un senso equo e paritario, ampliando i diritti e le tutele di tutti i lavoratori.

Le modalità con cui si è fatta ripartire l’attività dello Spettacolo dal Vivo su tutto il territorio nazionale, risulta impraticabile, penalizzante e non inclusiva per la grande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori. Alla luce di ciò, l’annunciata ripartenza è a tutti gli effetti una falsa ripartenza che di fatto non garantisce l’accesso agli ammortizzatori sociali.

Le limitazioni che riguardano il distanziamento fisico di fatto riducono ulteriormente i livelli occupazionali e minano la sopravvivenza stessa del settore, rendendo necessario un intervento massiccio da parte delle Istituzioni preposte, per strutturare in ambito nazionale, un reddito di continuità fino ad una effettiva e stabile ripresa di tutto il reparto. In ambito regionale, le problematiche risultano immediatamente risolvibili con i seguenti atti concreti:
1) A partire dalla proposta di "bonus solidarietà cultura" della Regione Piemonte chiediamo che venga estesa l’erogazione di una misura economica articolata in maniera analoga alle figure di lavoratori autonomi dotati di Partita Iva così come per altre categorie di soggetti, anche per i lavoratori dello spettacolo che rientrano nelle varie forme di lavoro intermittente, subordinato e parasubordinato, siano essi inquadrati con contribuzione ex ENPALS o INPS.
Un esempio funzionale di un tale strumento si può ricavare dalla proposta della Regione Veneto, peraltro guidata da una giunta dello stesso partito politico di quella piemontese.
È fondamentale sottolineare una specificità che sottende la necessità di prendere in considerazione anche i contributi in cassa ordinaria INPS: moltissimi di noi, assunti da aziende di noleggio e montaggio di tecnologie per lo spettacolo, in virtù dei codici ATECO loro attribuiti, versano in contribuzione ordinaria.
Altresì, c'è da considerare che fare riferimento a giornate lavorative minime relative all'ultimo anno (12 mesi) potrebbe escludere proprio i soggetti più fragili. Ci sono stagioni che vanno meglio, altre che vanno peggio o in cui si fatica ad avere un contratto regolare; ci sono periodi di fermo per malattie, infortuni, per maternità o per prendersi cura di un famigliare ammalato.
Proponiamo di individuare nei beneficiari della misura di sostegno economico tutti quei lavoratori, operanti nello spettacolo che presentino i seguenti requisiti considerando gli ultimi due anni (2018/2019) così che si possa valutare un minimo storico:
• 30 giornate di contribuzione ordinaria o mista, ovvero INPS oppure INPS/ex ENPALS, per tutti i tecnici (come previsto dalla normativa INPS);
• 7 giornate di contribuzione esclusiva in ex ENPALS per tutti gli artisti nell'ultimo anno (come previsto dalla normativa INPS) oppure 14 giornate negli ultimi due anni;
2) Considerate tutte le suddette ragioni, chiediamo di essere rappresentati da una delegazione individuata dal nostro Coordinamento, ai tavoli di discussione istituzionali, nonché la creazione di un osservatorio permanente nel quale i lavoratori e le lavoratrici abbiano un ruolo attivo anche in relazione agli iter decisionali.
                                                                                             Lavoratrici e lavoratori dello spettacolo Regione Piemonte

 

 

    Foto Mario Sofia

 

 

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