MANIFESTAZIONE CUB - SCUOLA UNIVERSITA' RICERCA
TAGLI, SOVRANNUMERI E CLASSI OLTRE IL POLLAIO COSI' IL MINISTERO PENSA DI RIDURRE I RISCHI NELLA SCUOLA
Torino, 28 Maggio 2020
Nei mesi di marzo/aprile abbiamo avuto notizie dell'organico per il prossimo anno 20-21 che è stato presentato come "stabile" senza gravi perdite di docenti e conseguenti taglio delle classi. Nessuno però si è posto il problema se alla luce dell'emergenza COVID fosse da adeguare e risultasse sufficiente.
Dalle notizie che si hanno dall'Amministrazione ci rendiamo conto che la situazione è tutto tranne che indirizzata verso una riduzione di alunni per classe in quanto mancano tutti i presupposti perchè tutto ciò sia realtà e non semplice propaganda:
• manca un'ordinanza del Ministero che autorizzi la formazione di classi prime di ogni ordine e grado con 15 studenti
• la nostra organizzazione sindacale viene contatta da giorni da perdenti posto in tutte le province del Piemonte per l'assistenza alla compilazione dei moduli per la mobilità straordinaria
• i numeri delle assunzioni di quota ioo sono irrisori e non vanno a coprire l'intero contingente previsto, infatti le cessazioni da quota loo in Piemonte sono 475 le assunzioni 245 così ripartite:
-38 scuole dell'infanzia -118 scuola primaria
-27 secondaria di secondo grado
Per di più, i posti disponibili per l'adeguamento dell'organico triennale alle situazioni di fatti che, nel 2019/20, che erano 1562 passano a 1461 nel 2020/21 (- 101) È evidente che non si sta attuando a livello nazionale nessun piano di rientro a scuola a settembre in sicurezza a meno che non si consideri tale la desolante opzione per cui le classi verrebbero divise a metà, con una parte degli alunni a casa ad assistere a lezioni da un pc e il restante a scuola.
Questa opzione non è condivisa nè dalle famiglie nè dai lavoratori della scuola che al momento, non vengono presi in considerazione dal Governo, come abbiamo verificato per la valutazione alla scuola primaria che solo dal prossimo anno passerà a giudizio eliminando il voto decimale di gelminiana memoria. Inoltre la bagarre politica sul concorso della secondaria dove non si vuole accettare la semplice soluzione di una stabilizzazione dei precari in base ai 36 mesi lavorati non garantisce di certo un quadro stabile per la scuola.
Si abbina a queste scelte, l'assurda pervicacia nel non trovare una soluzione politica per i diplomati magistrali, che verranno licenziati in massa a breve e lasceranno i loro alunni senza continuità didattica e la fondamentale presenza di una maestra che non è solo fonte di sapere ma ha un peso educativo enorme nei confronti dei piu' piccoli.
UN COMPLESSO MOMENTO PER LA SCUOLA DELL'INFANZIA E PRIMARIA.
Alcune riflessioni e indicazioni pratiche.
Dal mese di febbraio, alunni e famiglie hanno dovuto affrontare una situazione di emergenza inedita, che ha completamente stravolto e compromesso abitudini di vita, condizioni lavorative, relazioni affettive. In concomitanza, sul fronte scolastico, hanno dovuto affrontare una tipologia di didattica totalmente nuova, a cui non erano preparati, né era preparata la maggioranza dei docenti.
In questo contesto di difficoltà e disorientamento, famiglie e ragazzi hanno dunque cercato soluzioni praticabili per mantenere un contatto con la scuola, in base a quanto era loro possibile, con le risorse disponibili, che non erano uguali per tutti.
La mediazione delle famiglie, vista la fascia di età, è stata essenziale sia nell'utilizzo dei dispositivi, sia nell'aiuto a interpretare le proposte didattiche; pertanto il contesto socio familiare è stato fortemente determinante nella partecipazione e negli esiti. È inoltre essenziale rilevare che, nella maggior parte dei casi, agli alunni più fragili sono venute a mancare anche le risorse esterne alla scuola, quali supporti educativi e percorsi riabilitativi, mentre gli iter diagnostici sono stati sospesi.
Nella scuola del primo ciclo la didattica a distanza ha avuto quindi come primo fine, nella maggioranza dei casi, il mantenimento del contatto e il sostegno solidale ai bambini. Viviamo nelle scuole un momento di forte difficoltà poiché abbiamo avuto per mesi indicazioni contraddittorie, da cui pareva emergere che la didattica a distanza non sarebbe mai stata oggetto da valutarsi in termini sommativi, mentre ora subiamo con l'ordinanza n° 11 del 16 maggio 2020, l'imposizione della valutazione decimale: introdotta dalla riforma Gelmini, discutibile già in tempi ordinari, appare in questo contesto più che mai assurda e impraticabile.
Il Ministero non ha tenuto conto di pareri e richieste di moratoria della valutazione in voti, pur espresse da autorevoli associazioni che operano nel campo della ricerca pedagogica e didattica, quali il CIDI e il MCE, e dallo stesso Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
L'articolo 2 dell'ordinanza indica di integrare, "dove necessario, i criteri di valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli alunni già approvati del PTOF" : qualora i dirigenti scolastici esigessero di formalizzare variazioni in merito, occorrerà vigilare affinché queste siano indicate come misure transitorie e limitate all'anno in corso Restando inteso che in questa materia il Collegio dei Docenti è sovrano, cerchiamo con questo documento di dare alcune linee guida per tutti i colleghi.
OPZIONE A
Per il secondo quadrimestre si delibera pertanto:
• di esprimere la valutazione del percorso dell'alunno attraverso un profilo sintetico che indichi quanto di positivo egli abbia attuato con i mezzi a sua disposizione e che manifesti la nostra partecipazione di adulti ed insegnanti a quel percorso duro ed accelerato di cittadinanza attiva e solidale in cui i più piccoli sono stati coinvolti, dimostrando tutti una consapevolezza lodevole.
• di esprimere, vista l'obbligatorietà sancita dall'O.M. del 16 maggio 2020, un voto numerico puramente simbolico, il piu' alto per tutti, scevro di ogni valenza valutativa.
OPZIONE B
Mozione per l'opzione di minoranza:
Per discostarsi da un'eventuale valutazione stringente, si può provare ad agire con una mozione in cui si fa mettere a verbale in Collegio quanto segue: "Rilevando un conflitto tra la valutazione formativa e il contenuto dell'ordinanza ministeriale n 11 sulla valutazione pubblicata in data 16 maggio 2020 e sottolineo che a didattica a distanza nasce non a scopo valutativo ma di sostegno solidale ai discenti.
Peraltro la linea ministeriale è stata sorda a tutti i suggerimenti; sono state disattese tutte le richieste di soprassedere ad una valutazione decimale e sommativa avanzate da autorevoli associazioni quali CIDI, MCE e si sono ignorate anche parte delle osservazioni del CSPI. Pertanto mi avvalgo dell'opzione di minoranza e chiedo che venga accolta la seguente proposta:
A) alla valutazione numerica del primo quadrimestre si accompagnerà, per il secondo quadrimestre una valutazione formativa, espressa in un profilo che indichi quanto di positivo l'alunno abbia attuato con i mezzi a sua disposizione e che manifesti la partecipazione di adulti ed insegnanti a quel percorso duro ed accelerato di cittadinanza attiva e solidale in cui i bambini sono stati coinvolti, dimostrando tutti una consapevolezza lodevole;
B) di conseguenza, la valutazione numerica terrà conto dell'eccezionalità della situazione creatasi dal mese di febbraio scorso in Italia e nel mondo e del conseguente impegno eccezionale richiesto a tutti gli alunni che, per cause estreme ed esterne alla scuola, sono stati messi alla prova come piccoli membri di una collettività ed hanno fatto la loro parte, meritando, nei valori che più contano, il massimo dei voti.
Foto Mario Sofia
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