MANIFESTAZIONE ANTIMILITARISTI: GUERRA AL COVID O GUERRA Al POVERI?
Torino, 13 Febbraio 2021
Il governo aumenta la spesa di guerra, finanzia la diplomazia in armi dell'Eni in Africa, accelera sul Tav e le altre grandi opere.
A un anno dall'inizio della pandemia nulla è stato fatto per porre rimedio alle scelte criminali dei governi. In 10 anni sono stati tagliati 43.000 posti dí lavoro nella sanità. In Italia ci sono 3,2 posti letto ogni mille abitanti: la media europea è di 4,7. I posti letto sono calati del 30 per cento tra il 2000 e il 2017.
Solo le briciole sono state stanziate per assumere medici, infermieri, assistenti sanitari, per aprire nuovi reparti, per la prevenzione e la cura nel territorio, per le USCA, le unità di assistenza domiciliare.
I sanitari che rendono pubbliche le condizioni in cui sono obbligati a lavorare sono sottoposti a provvedimenti disciplinari e rischiano il posto.
I soldi del recovery found non verranno utilizzati per tutelare la nostra salute, ma per sostenere le imprese, la lobby del cemento e del tondino, l'industria bellica e l'apparato militare.
Oggi la sanità è al collasso: i posti letto scarseggiano, non ci sono strutture e personale per curare adeguata-mente tutti. Per chi se le può permettere ci sono le cliniche private, la prevenzione, le cure. Per gli altri la vita è oggi più che mai un terno al lotto. Ma a decidere non è mai il destino. Decidono i governi. I responsabili sono in parlamento, nei consigli regionali e nelle segreterie di tutti i partiti. Tutti hanno governato, trasformando la salute in business.
Nel 2020 sono stati stanziati circa 26,3 miliardi in spese militari, un miliardo e mezzo in più rispetto al 2019. Calcolate quanti posti letto, quanti ospedali, quanti tamponi, quanta ricerca si sarebbe finanziata con questi soldi. Avrete la misura della criminalità di questo e di tutti i governi di questi anni. E' diventato "normale" scegliere chi vive e chi muore. La vita dei poveri, degli anziani, dei malati è un costo insostenibile per chi sceglie di rinforzare l'apparato bellico che sostiene l'imperialismo tricolore e gli interessi di multinazionali come ENI e Leonardo.
La bozza di piano pandemico stabilisce che i responsabili di "fughe di notizie" vengano censurati: la verità sulla gestione della pandemia non deve essere resa pubblica
I militari, promossi a poliziotti, affiancano le altre forze dell'ordine nella repressione di ogni insorgenza sociale.
Sono per le strade dei quartieri dove arrivare a fine mese è sempre più difficile, dove si allungano le file di poveri, senza casa, senza reddito, precari.
La crisi pandemica ha prodotto una crisi sociale senza precedenti, che sta innescando momenti di rivolta sociale. Se non ci sono i soldi per il fitto e le bollette, la tutela della salute diventa un lusso che pochi possono permettersi: molti si adattano a lavori precari sottopagati, senza reali tutele dal rischio di contagio.
La chiamano pandemia ma è una sindemia, perché il virus colpisce e uccide soprattutto i più poveri, quelli che più degli altri sono colpiti da malattie croniche, che dipendono dallo stile di vita, dall'esposizione all'inquinamento, dal cibo spazzatura, dal mancato accesso a prevenzione e cura.
Il coprifuoco serale, inutile per contenere il virus, è mera ginnastica d'obbedienza, uno dei tanti dispositivi disciplinari sperimentati in vista di possibili insorgenze sociali. La produzione non si deve mai fermare, costi quel che costi, mentre le nostre vite sono sempre più compresse.
Il governo teme le rivolte e elargisce elemosine a scadenza agli imprenditori colpiti dalle chiusure. Ma per i tanti che lavoravano ín nero o con contratti di poche settimane non c'è né cassa integrazione, né "ristori".
Il governo si è preso pieni poteri, ha reso permanente lo stato di emergenza, per reprimere le lotte. I tanti pacchetti sicurezza usati per dare scacco agli indesiderabili, ai corpi in eccesso, ai sovversivi non bastano ad un governo che vuole mettere sotto controllo militare l'intera popolazione.
Presto finiranno blocco degli sfratti e cassa integrazione, presto non ci saranno più salvagente, presto gli ultimi saranno chiamati a pagare un prezzo ancora più alto per la crisi pandemica.
Per i governi le nostre vite non valgono fuori dalla gabbia del produci, consuma, crepa.
Le restrizioni imposte dal governo non basteranno a fermare il virus. Un virus che continuerà a correre finché la logica del profitto e della guerra sarà più importante delle nostre vite.
Fermarli dipende da ciascuno di noi. Salute e giustizia sociale vanno di pari passo.
Le fabbriche d'armi, le caserme, i poligoni di tiro, le basi militari sono a due passi dalle nostre case. Gettare sabbia negli ingranaggi del militarismo è possibile ed urgente.
FEDERAZIONE ANARCHICA TORINESE *ASSEMBLEA ANTIMILITARISTA
*LAB. ANARCHICO PERLANERA DI ALESSANDRIA * LA MICCIA DI ASTI
c.so Palermo 46 - riunioni ogni mercoledì alle 17,30 - www.anarresinfo.org - fb @senzafrontiere.to
Foto Mario Sofia
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