PRESENTATO PIEMONTE PRIDE 2019
Torino, 7 Maggio 2019
Cresce il Piemonte Pride e le parate diventano 5
L’11 maggio a Vercelli, il 1 giugno a Alessandria, il 15 giugno a Torino, il 6 luglio a Asti e 14 settembre Novara
Il Piemonte Pride, nato due anni fa, cresce e avrà 5 appuntamenti cardine. Primo fra tutti il Torino Pride: la parata per i diritti delle persone LGBTQI (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer e intersex) che anche nel 2017 ha coinvolto più di 100.000 persone, confermandosi come la più partecipata manifestazione del territorio dedicata al riconoscimento dei diritti di tutte e tutti e che si svolgerà il 15 giugno. Grazie al grande impegno di tante volontarie e tanti volontari, però, anche altre 4 città piemontesi ospiteranno un pride, alcune per la prima volta: Vercelli l’11 maggio, Alessandria il 1 giugno, Asti il 6 luglio e Novara il 14 settembre.
Piemonte Pride significa anche un calendario di eventi di accompagnamento – fra cui I colori dell’amore organizzato a Cuneo a maggio da Granda Queer e il festival Prospettive ad Alba, sempre a maggio, a cura del collettivo De Generi – organizzati in tutte le province piemontesi su iniziativa delle tante associazioni LGBTQI del territorio e un coinvolgimento più marcato e trasversale di tutte le realtà della regione nell’organizzazione delle grandi parate dell’orgoglio.
I cinque pride avranno un documento politico condiviso che comprende le istanze di uguaglianza tra cittadini e cittadine che provengono dalla comunità LGBTQI e non solo, e attraverso il quale si chiede la rimozione di tutti i tipi di discriminazioni, stereotipi e pregiudizi che rappresentano un ostacolo al raggiungimento di una società equa e solidale.
“Il Piemonte Pride, giunto alla sua terza edizione, è un esperimento riuscito che ha creato una rete territoriale coesa che ha moltiplicato i pride sul territorio della nostra Regione partendo dalla felice esperienza del Torino Pride per anni unico in Piemonte” – afferma soddisfatta Giziana Vetrano, coordinatrice Torino Pride – “siamo convinte e convinti che i pride continuino ad essere strumenti più che efficaci per combattere in modo capillare ogni tipo di discriminazione. Ancora oggi è necessario moltiplicare i pride perché possano, in futuro, non essere più necessari”.
IL DOCUMENTO POLITICO
Quest’anno ricorrono 50 anni esatti da quella notte dei Moti di Stonewall dove ebbe inizio il nostro cammino come comunità. Dopo tutto questo tempo sono ancora troppe le richieste rimaste inascoltate rispetto i diritti civili e sociali, soprattutto nel nostro Paese. Oggi più che mai non solo occorre lottare per ciò che manca ma si è chiamati anche a proteggere diritti e conquiste che fino a ieri potevano considerarsi tranquillamente acquisiti.
Le istanze della comunità LGBTQI* (Lesbica, Gay, Bisessuale, Transgender, Queer, Intersessuale et al.) non sfuggono a questo registro storico e in Italia non esiste una solida linea di tutela dei diritti affermata a livello legislativo, se non l’incompleta legge sulle unioni civili e la legge del 1982 sul cambio di genere per le persone transessuali.
I Pride rappresentano un’occasione centrale per esprimere fermamente e collettivamente che questi diritti devono essere riconosciuti: è attraverso il Pride che si dà voce alle tante richieste tuttora disattese, che si incrociano, in particolare in questo momento socio-politico, alle rivendicazioni di altri gruppi e individui discriminati.
Esattamente 50 anni fa, in uno scenario socio-politico di repressione e da una serie di violenti scontri fra la comunità omosessuale / transessuale e la polizia avvenuti a New York, il 28 giugno 1969 la nostra comunità marciò per la prima volta in maniera compatta, a seguito dell’ennesima irruzione violenta e immotivata dei poliziotti in un bar gay nel Greenwich Village, lo Stonewall Inn.
Il 28 giugno è considerato simbolicamente il momento della nascita del movimento di liberazione LGBT moderno in tutto il mondo ed è stato scelto come data per la “Giornata mondiale dell’orgoglio LGBT*” o “LGBT* Pride”.
Come la Giornata della Memoria, la Giornata Internazionale della Donna, la Festa della Liberazione la Festa dei Lavoratori merita lo status di celebrazione.

Foto Mario Sofia
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