COMITATO VITTIME RSA
GIOVEDÌ 18 GIUGNO IN PIAZZA CASTELLO ALLE ORE 18
PER NON DIMENTICARE E PER IL DIRITTO ALLE CURE SANITARIE PER TUTTI I MALATI NON AUTOSUFFICIENTI
Torino, 18 Giugno 2020
Il Comitato vittime nelle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa), promesso dalla Fondazione promozione sociale onlus nel corso della pandemia da Covid-19 a fronte delle migliaia di decessi regi tirati nelle strutture Rsa di tutta Italia, sarà in piazza giovedì 18 giugno alle ore 18, davanti alla sede della Regione Piemonte, piazza Castello 165 - Torino.
L'iniziativa vuole:
1) Non dimenticare i malati non autosufficienti morti nelle Rsa lontani riaile proprie famiglie e portare in piazza gli oltre 50 esposti che sono stati inviati alla Procura di Torino e ai Nas sui fatti accaduti in questi mesi di pandemia nelle strutture;
2) Far aprire le visite dei famigliari dei malati degenti in Rsa, isolati da oltre 3 mesi: con tutte le misure di sicurezza dei caso, è possibile riaprire subito. Quanto ci vuole ancora perché Regione e singoli gestori attrezzino le visite?
3) Sollecitare la Regione Piemonte e le Asl a coprire le quote sanitarie per i pazienti in via di inserimento nei 4.000 posti (su 29mila) lasciati vuoti dai deceduti in Rsa nel periodo della pandemia Covid-191.
Si tratta di rendere subito disponibili 36 milioni di euro fino a fine anno affinché le Asl coprano le quote sanitarie dei nuovi nserimenti in Rsa2. Ricordiamo che in Piemonte continuano ad essere 30mila i malati non autosufficienti esclusi dalla presa in carico a casa o in Rsa, persone cui viene negato il diritto fondamentale di essere curati dalervizio sanitario nazionale. Alla Giunta regionale del Piemonte guidata dal Presidente Alberto Cirio chiediamo di:
4) Promuovere una riforma radicale delle Rsa, strutture che sono e devono far parte a tutti gli effetti del Servizio sanitario nazionale per rispondere alle esigenze sanitarie dei degenti non autosufficienti (anche non affetti da Coronavirus). É indispensabile una presenza medica sulle 24 ore (oggi assente) per garantire una presa in carico dei malati adeguata alle loro esigenze, anche in previsione di una seconda ondata della pandemia. La presenza medica dovrebbe comprendere un'equipe di clinici, di varie specialità, sotto ii coordinamento professionale del direttore sanitario della struttura. La compartecipazione alla retta dell'utente deve diventare un ticket sanitario, rivedendo le attuali ripartizioni di spesa tra Asl e utente.
5) Promuovere il riconoscimento concreto ed immediato delle prestazioni sanitarie domiciliari per i malati non autosufficienti, compreso un assegno di cura di titolarità delle Asl — quindi erogato senza vincoli di reddito del beneficiario - per la copertura delle spese vive sostenute per la cura quotidiana del malato non autosufficiente dai famigliari direttamente o per l'assunzione di terzi (badante, assistente famigliare). Tale assegno è previsto dalla legge 10/2010 della Regione Piemonte ed è aggiuntivo e non sostitutivo delle prestazioni sanitarie dell'Assistenza domiciliare integrata - Adí (visita e supervisione del Medico di medicina generale, intervento di infermieri, medici specialisti,...). L'importo di tale assegno deve essere di almeno 1000 euro al mese, ovvero il 70% circa della retta sanitaria in Rsa, che è di 1.500 euro al mese circa. Le cure domiciliari sono la risposta più richiesta da malati e famiglie e sono le prestazioni più convenienti per il Servizio sanitario stesso.
L'iniziativa sarà aperta da un minuto di silenzio per tutte le vittime in Rsa in questi mesi di pandemia Covid-193. É stato richiesto l'incontro di una delegazione dei rappresentanti del Comitato con il Presidente della Giunta della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
DIFENDI LA SALUTE TUA E DEI TUOI CARI
Campagna informativa
GUIDA PRATICA PER LE "PURTROPPO" POSSIBILI SITUAZIONI DI NON AUTOSUFFICIENZA E QUINDI DI TOTALE UPENDENZA DAGLI ALTRI.
In base alle norme vigenti (legge 833/1978, deweto I.vo 502/1992 e art. 54 della legge 289/2002) gli anziani cronici non autosufficienti e le persone con la malattia di Alzheimer o altre forme di demenza hanno, pieno ed immediato diritto alle cure sanitarie e socio-sanitarie senza limiti di durata
CHI DEVE CURARLI?
Il Servizio sanitario nazionale. Attualmente in Italia sono oltre un milione le persone. non autosufficienti alle quali i! Servizio sanitario nazionale deve assicurare 24 ore su 24 le prestazioni sanitarie e socio-sanitarie indispensabili e indifferibili, per cui non possono essere assolutamente messi in lista d'attesa come sta accadendo.
DOVE?
A TITOLO GRATUITO in ospedale, nelle case di cura convenzionate, con l'assistenza domiciliare integrata e il medico di medicina generale, oppure con la corresponsione del 50% DELLA RETTA DA PARTE DELLE ASL che hanno disposto il ricovero in una Residenza sanitaria assistenziale (Rsa). Sono malati molto gravi che hanno necessità di diagnosi precise, terapie idonee anche allo scopo di evitare zggravamenti, ridurre in tutta la misura del possibile le sofferenze e rispettare la !oro dignità di persone malate. Può capitare ad ognuno di noi questa condizione come esito di un ictus, un infarto, un incidente d'auto o sul lavoro, una malattia degenerativa o un tumore.
Foto Mario Sofia
|