Up Covid - Aggiornato il piano pandemico Slideshow

MAS_4923
MAS_4924
MAS_4926
MAS_4927
MAS_4928
MAS_4937
MAS_4941
MAS_4942
MAS_4943
MAS_4944
MAS_4945
MAS_4946
MAS_4947
MAS_4948
MAS_4949
MAS_4950
MAS_4951
MAS_4952
MAS_4953
MAS_4954
MAS_4955
MAS_4956
MAS_4957
MAS_4958
MAS_4959
MAS_4960
MAS_4961
MAS_4962
MAS_4963
MAS_4964
MAS_4965
MAS_4966
MAS_4967
MAS_4968
MAS_4970
MAS_4971
MAS_4972
MAS_4973
MAS_4974
MAS_4975
MAS_4976
MAS_4977
MAS_4978
MAS_4979
MAS_4980
MAS_4981
MAS_4982
MAS_4983
MAS_4984
MAS_4985
MAS_4986
MAS_4987
MAS_4988
MAS_4989
MAS_4990
MAS_4991
MAS_4993
MAS_4994
MAS_4995
MAS_4996
MAS_4997
MAS_4998
MAS_4999
MAS_5000
MAS_5001
MAS_5002
MAS_5003
MAS_5004
MAS_5005
MAS_5006
MAS_5007
MAS_5008
 

Foto: Mario Sofia © 2020


CORONAVIRUS, AGGIORNATO IL PIANO PANDEMICO: POTENZIATE LE TERAPIE INTENSIVE,
PRONTO IL PIANO PER LA 1a FASE DI VACCINAZIONE ANTI-COVID

 

Torino, 11 Dicembre 2020



«Ora che la pandemia ci permette di rialzare la testa, siamo già al lavoro per aggiornare il nostro piano pandemico». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi per presentare come il sistema sanitario regionale si stia attrezzando per fronteggiare un’eventuale terza ondata, che, ha continuato il presidente: «Ci auguriamo tutti di non doverne affrontare le conseguenze. Ma affinché ciò sia possibile dobbiamo prepararci, potenziando ancora di più i nostri posti letto e il sistema di contact tracing, accanto al piano per le vaccinazioni anti-covid, che saranno lo strumento fondamentale per vincere questa battaglia».

Piano di vaccinazione anti-Covid

Il piano di vaccinazione contro il coronavirus Covid-19 prevede tre fasi in successione: la prima riguarda il personale sanitario e delle RSA, la seconda il personale scolastico, le forze dell’ordine, i soggetti fragili e gli over 60, la terza il resto della popolazione.
La prima fase, che sarà avviata a fine gennaio, riguarda la somministrazione del vaccino e il relativo richiamo a 120 mila soggetti delle aziende sanitarie e 75 mila delle RSA. I vaccini saranno consegnati da Pfizer ai 28 hub sanitari individuati in Piemonte, che la Regione sta attrezzando con 30 congelatori in grado di assicurare la temperatura di - 80° richiesta per la corretta conservazione, e da lì saranno smistati ai presidi sanitari e alle RSA per procedere con la prima somministrazione e il richiamo dopo una ventina di giorni. Il completamento della prima fase è perciò atteso in circa 50 giorni.
I 28 hub selezionati coprono tutto il Piemonte in ragione della popolazione servita: 10 sono nel Torinese, 4 nell’Alessandrino, 2 nell’Astigiano, 1 a Biella , 4 nel Cuneese, 3 nel Novarese, 2 nel Verbano, 2 nel Vercellese. La somministrazione del vaccino sarà operata 7 giorni su 7 da team formati e composti ognuno da un medico, 4 infermieri, 4 OSS e 4 addetti amministrativi.

«Per questa prima fase abbiamo scelto di portare il vaccino alle persone e non viceversa per garantire la massima sicurezza al delicatissimo settore sanitario in quella che è a tutti gli effetti una sfida epocale – sottolinea il Commissario per l'area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte Antonio Rinaudo -. Questo vaccino presenta caratteristiche tali per cui dobbiamo prestare massima attenzione alla logistica, assicurando, ad esempio, una catena del freddo perfetta e l’ottimizzazione di tutte le fasi preparatorie e di somministrazione».

Per le fasi successive del piano vaccini, che coinvolgono le categorie a rischio e la cittadinanza in generale, il percorso potrà prevedere l’utilizzo di grandi strutture coperte debitamente attrezzate.

«A Torino l’attuale ospedale temporaneo Valentino si presta benissimo a questa operazione – ha spiegato il Commissario generale dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte Vincenzo Coccolo -. L’area verrà rimodulata con una zona di accesso, l’accettazione, l’area di attesa, cinque aree di somministrazione con 60 postazioni ognuna, e una sala post somministrazione per eventuali monitoraggi specifici. Avremo una capacità di somministrazione di 10 mila dosi al giorno».

Potenziamento terapie intensive e subintensive

Sono 774 i posti letto in terapia intensiva che il sistema sanitario regionale potrà mettere in campo nell’ipotesi che alla seconda segua una terza ondata epidemica da coronavirus Covid-19.
La scorsa settimana, infatti, si è conclusa la procedura d’urgenza bandita da Scr, su mandato del Dirmei, per l’acquisto delle attrezzature necessarie ad attivare ulteriori 160 letti di rianimazione nei principali ospedali piemontesi, che andranno ad aggiungersi alla dotazione di 327 posti strutturali disponibili all’inizio dell’epidemia e agli ulteriori 287 provvisori che gli ospedali sono stati in grado di allestire in fase emergenziale.
Tutto ciò, prima ancora che vengano realizzati i 299 posti del piano Arcuri, per i quali la Regione è stata autorizzata a procedere soltanto ad ottobre.

«Sull’implementazione dei posti letto di terapia intensiva – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi - la Sanità regionale ha compiuto uno sforzo gigantesco. Nella prima fase della pandemia ha triplicato le disponibilità, passando da 327 a 614 posti immediatamente attivabili. Ora aggiunge 160 nuovi posti, già in fase di realizzazione, con un investimento di 22 milioni di euro deciso a settembre, prima che diventasse operativo il piano Arcuri, che prevede ulteriori 299 posti. Complessivamente, il Piemonte potrà contare su un totale di 1.073 posti letto di terapia intensiva, tra strutturali e funzionali. Parallelamente, sempre la Regione ha provveduto ad acquistare le apparecchiature per allestirne ulteriori 120 posti di terapia subintensiva, che si aggiungeranno ai 135 esistenti e ai 305 del piano Arcuri, per un totale di 560 posti letto».

 

 

    Foto Mario Sofia

 

 

   VBS50 Network Photography Torino

    https://www.vbs50.com - info@vbs50.com

    Foto - Città - Eventi - Attualità - Cerimonie - Web

    vbs50©1998

 

 

 



Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto