Up Corridoio TEN-T Mediterraneo e Vie della Seta Slideshow

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Foto: Mario Sofia © 2019



CORRIDOIO TEN-T MEDITERRANEO E VIE DELLA SETA. COLLEGAMENTI VERSO IL FUTURO

Il ruolo della linea Torino - Lione

nell'ambito dei corridoi europei e delle grandi trasformazioni che stanno rimodellando le vie della logistica

 

 

 

Torino, 26 Giugno 2019

Confindustria Piemonte e Medef Auvergne Rhóne-Alpes, con i Cluster nazionali Trasporti e Smart Communities e con il contributo di Intesa Sanpaolo, hanno organizzato un evento per analizzare gli effetti dell'incontro del Corridoio TEN-T Mediterraneo con le Vie della Seta. L'obiettivo centrale dell'appuntamento è ricollocare la nuova linea Torino - Lione nella sua corretta prospettiva: un collegamento fondamentale, parte del corridoio prioritario europeo Ten-t (Trans European Network - transport) Mediterraneo, inserito nella rete extra continentale che si sta delineando anche a partire dalla Belt and Road Initiative (Bri).

I lavori si svolgono in due sessioni, preceduti dai saluti di Dario Gallina, Presidente dell'Unione industriale di Torino e di Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, e dalle introduzioni degli organizzatori: Fabio Ravanelli, Presidente di Confindustria Piemonte, e Jean-Jacques Charrie-Thollot del Medef Auvergne Rh8ne-Alpes.

La prima parte ha il compito di chiarire il quadro di riferimento e delineare le condizioni per lo sviluppo, grazie ai contributi di Roberto Zucchetti (Università Bocconi), che presenta le prospettive della connessione tra il Corridoio Mediterraneo e le Vie della Seta, a Massimo Deandreis (Direttore Generale SRM - Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) che delinea l'impatto delle Via della Seta sulla portualità italiana e a Guido Ottolenghi (Presidente del Gruppo Tecnico Logistica, Trasporti ed Economia del Mare di Confindustria) che si sofferma su di un altro fattore chiave per la competitività: la logistica. Paolo Balistreri (Segretario generale di Confindustria Piemonte e Vice Presidente Gect Reno-Alpi) conclude la prima parte della mattinata illustrando l'importante esperienza del GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale) del Corridoio Reno-Alpi e spiegando perché essa potrebbe e dovrebbe essere replicata anche per l'asse est-ovest sul Corridoio Mediterraneo.

La Tavola Rotonda successiva si pone l'obiettivo di far emergere come le diverse evoluzioni infrastrutturali, materiali ed immateriali, relative ai corridoi, impattino sulla mobilità delle persone, delle cose, delle idee e quindi sul loro sviluppo. Prestano un contribuito al dibattito, portando le proprie competenze, Enrico Pisino (Presidente Cluster Tecnologico nazionale dei Trasporti), Rodolfo Zich (Presidente Cluster Tecnologico nazionale Smart Communities), Stéphane Guggino (Delegato generale Comité Transalpine Lyon - Turin), Pino Musolino (Presidente Autorità Sistema Portuale Mare Adriatico Settentrionale), Mario Virano (Direttore generale TELT Tunnel Euralpin Lyon Turin), Paola Malabaila (Presidente Ance Piemonte) e Elisabetta Franzoni (Assessore allo sviluppo del Territorio di Novara).

Le conclusioni sono affidate a Iveta Radiéovà, Coordinatrice europea del Corridoio Mediterraneo.

Ci troviamo alla vigilia di grandi trasformazioni nella gestione degli scambi sul mercato mondiale, con il mar Mediterraneo che sta acquistando una nuova centralità nel trasporto marittimo in conseguenza del ruolo crescente esercitato dalla Cina nell'area, dell'ampliamento del Canale di Suez e delle evoluzioni dell'industria dello shipping.

Negli ultimi vent'anni l'economia italiana - e di riflesso quella piemontese - ha compensato con il rafforzamento delle esportazioni il calo degli investimenti, in un contesto nel quale l'interscambio di beni dell'Italia con l'estero è passato da 446 a 975 milioni di dollari, rallentando però rispetto all'interscambio mondiale che, nello stesso periodo in esame, è triplicato mentre il nostro paese ha perso 1'1,2% e due posizioni nella classifica delle economie globali.

Questa merci devono essere trasportate in maniera sicura, economica e sostenibile. La rete europea serve a creare dei corridoi plurimodali in grado di mettere in comunicazione tutte le zone d'Italia con l'Europa e l'Europa con il resto del mondo per dare la possibilità al nostro continente di misurarsi ad armi pari con l'economia cinese e quella americana. La costruzione di linee ferroviarie ad alta velocità e capacità permette invece il rilancio dell'industria ferroviaria per il trasporto merci, con la conseguente riduzione dei costi di trasporto e di impatto ambientale. Il Treno Europeo Merci (Tem) può infatti trasportare su linee idonee, tra le 1.200 e le 1.500 tonnellate, sostituendo 60-80 veicoli pesanti e producendo 16 grammi di cot a tonnellata per chilometro, contro i 140 grammi immessi nell'atmosfera da un identico trasporto stradale.

Il Presidente dí Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli dichiara: «Nell'ultimo anno la realizzazione delle grandi infrastrutture prioritarie del nostro Paese è stata inaspettatamente messa in discussione. Con l'incontro di oggi cerchiamo di rimettere le cose nella giusta luce, offrendo una visione allargata delle sfide con le quali dobbiamo misurarci per permettere alle nostre imprese di competere ad armi pari a livello globale. Per avere successo c'è bisogno di una forte regia europea come della capacità di seguire le priorità infrastrutturali e assecondare le vocazioni economiche dei nostri territori. In questa prospettiva trova la sua coerente collocazione anche la nuova linea Torino-Lione: un collegamento fondamentale, parte del corridoio prioritario europeo Ten-t Mediterraneo, che auspichiamo possa diventare oggetto di un nuovo Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale, replicando le buone pratiche già avviate grazie al Gect del Corridoio Reno-Alpi».

 

 

    Foto Mario Sofia

 

 

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