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Foto By BEPPE © 2014
IL PALIO DI ASTI
Secondo il cronista Ogerio Alfieri, antenato del più noto
Conte Vittorio, la città di Asti, “...nell’anno del Signore 1280 era colma
di ricchezze, chiusa da solide e recenti mura e costituita quasi interamente
da molti edifici, torri, palazzi e case da poco costruite”. Nella
descrizione, precisa e puntuale, Ogerio cita le buone qualità dei cittadini
astesi giudicandoli “...assennati e nobili, ricchi e potenti”e dice che “in
caso di necessità la città può contare su seicento cavalieri dotati di due
cavalli...” mentre “il contado può fornire centosessanta cavalieri dotati di
un cavallo o di una cavalla...”.
In quegli anni gli astigiani davano vita alla corsa del Palio: infatti la
prima notizia certa della corsa risale al 1275 anno in cui, secondo
Guglielmo Ventura, speziale di professione e cronista per diletto, gli
astigiani corsero il Palio, per dileggio, sotto le mura della nemica città
di Alba, portando danni e devastazioni alle vigne. Oggi la città conserva un
tessuto urbano testimonianza dei fasti di un tempo; le torri e le caseforti
i palazzi medievali e le caratteristiche vie del centro storico fanno da
scenario alla affascinante rievocazione storica del Palio. Sono ventuno i
contendenti che nei giorni della vigilia hanno vigorosamente tentato di
propiziare la vittoria con cene pantagrueliche, riti scaramantici, burle
salaci nei confronti dei borghi avversari, sino all’ultimo intenso confronto
in campo, preceduto dal sontuoso corteo, composto da oltre milleduecento figuranti
in costume medievale.
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