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Foto: BEPPE © 2015
CHIESA DI SAN ROCCO La confraternita di San Rocco, nata a Torino durante una pestilenza per dare sepoltura ai cadaveri abbandonati, nel 1598, ottiene dal vescovo Carlo Broglia la possibilità di officiare nella propria cappella di famiglia, dedicata alla Madonna delle Grazie, presso la chiesa di San Gregorio, esistente già nel medioevo. Nel 1662, a causa di liti tra la parrocchia e la confraternita, le autorità ecclesiastiche decidono di sopprimere la parrocchia di san Gregorio: l’edificio, costruito nel 1617 ad opera di Carlo di Castellamonte, viene così completamente concesso ai confratelli, che, nel 1667, affidano a Francesco Lanfranchi i lavori di riedificazione della chiesa. All’esterno sono visibili solamente il tiburio ottagonale della cupola e la facciata, che viene terminata nel 1885, quando viene deliberato l’ampliamento di via San Francesco d’Assisi, e il conseguente arretramento di parte del fronte della chiesa. Sulla facciata accanto al portale, due nicchie conservano le statue di san Rocco e sant’Espedito, patrono dei commercianti. In alto, sul portale d’ingresso si trova un ampio finestrone circolare. L’interno è a navata unica, con due cappelle laterali. Sulla grande cupola, poggiata su un alto tamburo ottagonale si aprono altrettanti finestroni. La cappella a destra conserva la statua in pietra della Madonna delle Grazie, attorno alla quale si riuniva, alla fine del Cinquecento, il nucleo originario della confraternita di san Rocco. La pala d’altare rappresenta la Nascita della Vergine, ed è opera della seconda metà del Seicento di Giovanni Antonio Mari. Sotto l’altareuna statua lignea di sant’Aventino, protettore contro il mal di testa. La cappella di sinistra è dominata da un grande gruppo ligneo rappresentante la Crocifissione, opera dello scultore Stefano Maria Clemente. La zona presbiteriale viene realizzata tra il 1745, con l’allestimento della balaustra, e il 1772, anno in cui vengono terminati gli splendidi scranni del coro realizzati da Giuseppe Maria Bonzanigo e Francesco Gilardi. Nella nicchia absidale trova posto la bellissima statua lignea del santo, opera di Pietro Botto, che, fino al rifacimento ottocentesco, era sita nella facciata della chiesa. L’altar maggiore, progettato nel 1755 da Bernardo Antonio Vittone, viene realizzato con marmi policromi, e reca sulla cimasa le statue dei padri della chiesa, mentre sotto la mensa è conservata l’urna con le reliquie di san Rocco. L’affresco della volta, eseguito nel 1791 da Rocco Comaneddi, rappresenta episodi della vita del santo, mentre alle pareti si trovano due tele seicentesche: una di Giovanni Antonio Mari, La predica di san Rocco agli appestati, l’altra di Tarquinio Grassi, rappresentante La morte del santo.
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