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Foto: beppe © 2016
TORINO PARCO DELLA PELLERINA intitolato a Mario Carrara (porzione a sud del fiume Dora) e alle "Vittime del rogo del 6 dicembre 2007 nello stabilimento della Thyssenkrupp" (porzione a nord del fiume Dora)
Il parco conosciuto come Parco della Pellerina, che si estende per circa 837.000 metri quadrati, è attraversato in diagonale dalla Dora Riparia e prende il nome dalla omonima cascina, risalente al '600, che ancora oggi esiste nelle sue vicinanze, di proprietà un tempo della famiglia dei marchesi Tana. Dei medesimi era di proprietà anche la cascina Marchesa, ancora visibile all'interno del parco, nei pressi del lago più grande. Ufficialmente il parco è dedicato, nella porzione a sud del fiume (sponda destra), a Mario Carrara (1866- 1937), antropologo dell'Università di Torino e continuatore degli studi di Lombroso. Fu uno dei 12 professori universitari italiani (su 1200) a rifiutarsi di giurare fedeltà al fascismo. La porzione a nord del fiume (sponda sinistra) e' stata intitolata, nel 2009, alle vittime del rogo del 6 dicembre 2007 nelle adiacenti acciaierie Thyssenkrupp. L’incendio sviluppatosi nello stabilimento, ora chiuso, causò la morte di sette operai (Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodino', Giuseppe Demasi). La prima ipotesi di realizzare questo Parco comparve nel Piano Regolatore della Città di Torino del 1906; tuttavia si dovette attendere fino al 1934 perché iniziassero i lavori di sistemazione, inizialmente riguardanti la sola sponda destra del fiume Dora Riparia, con l'acquisizione di alcune aree dove vennero realizzate le attuali colline, utilizzando le macerie delle demolizioni degli edifici della vecchia via Roma. Nel secondo dopo guerra si procedette ad ulteriori interventi, continuando l'accumulo di macerie provenienti dallo sgombero degli edifici danneggiati dai bombardamenti aerei. Con la prima giunta Novelli (1970-75 Assessore al verde Avv. Marzano ) il parco viene ampliato fino a C.so Lecce, con la formazione del primo piazzale per gli spettacoli viaggianti. Successivamente si apre il cantiere sulla zona della sponda sinistra della Dora dove fino ad allora dominavano i depositi di materiali ferrosi delle fonderie di C.so Regina Margherita. Negli anni Ottanta, a lavori conclusi, il Parco della Pellerina è il più grande parco all'interno di una città che si conosca in Italia. Il corso del fiume Dora Riparia non è più quello originario, che era molto più ampio e tortuoso. Nei primi anni del secolo scorso imponenti lavori costrinsero il fiume ad un percorso più lineare ed incanalato entro argini artificiali, soprattutto allo scopo di recuperare terreno da destinare al prolungamento di Corso Regina Margherita. Nella parte meridionale del parco, lungo Corso Appio Claudio, in corrispondenza di una curva della Dora, è ancora possibile osservare uno sbarramento in pietra del fiume, che convoglia l'cqua verso un canale, il cui accesso è regolato da una paratoia. Questo canale, conosciuto come "Bealera della Pellerina", risale quanto meno al 1563, allorquando Torino divenne la capitale del Ducato di Savoia e subì imponenti trasformazioni urbanistiche. Il canale portava acqua ad alcuni mulini e fucine, i cui magli, o martinetti, erano azionati dall'energia idraulica. Nella seconda metà dell'800, lungo il corso del canale sorsero anche numerose industrie, soprattutto alimentari (Talmone, Caffarel, Metzger). Nel parco sono disseminate sculture moderne (land art) e, nella zona ad est, lungo Corso Lecce, si alternano durante l'anno circhi e giostre. Elementi di interesse All'interno del parco: Fiume Dora Riparia, zona umida naturale e laghetti artificiali con fauna selvatica (germani, folaghe, tartarughe, ecc.), Cascina Marchesa (concessa in gestione a Turin Marathon, diventerà la prossima sede ufficiale con Direzione e centro di aggregazione sportiva), Area Spettacoli all'aperto, Area Spettacoli Viaggianti, Area Picnic attrezzata per barbecue Da segnalare: È il parco più esteso di Torino: nel parco è presente l'area cani più vasta della città e vi sono disseminate numerose sculture moderne (land art)
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