Palazzo Falletti di Barolo
Il palazzo costituisce uno dei più importanti esempi di
residenza nobiliare della città. I primi lavori di trasformazione del palazzo, per la famiglia Provana di Druent,
risalgono al 1648.
A partire dal 1692, su progetto di Francesco Baroncelli vengono realizzati la facciata, l'atrio ed il grandioso
scalone a forbice, a cui viene conferito un ruolo preminente nell'architettura del palazzo.
Al 1743, per conto dei Falletti di Barolo, risalgono gli interventi di Benedetto Alfieri, riguardanti la
decorazione degli appartamenti e dello scalone.
Gran parte delle sale del primo piano sono quindi caratterizzate dal gusto rococò degli specchi, utilizzati tra le
finestre e sulle parti volanti.
Al piano terreno, come in alcune sale del piano nobile, invece, gli allestimenti decorativi risalgono al 1692-
1694, su committenza di Ottavio Provana, con stucchi di Pietro Somasso, tele di Francesco Trevisani ed affreschi
dei Legnani.
Nel 1906 l'edificio viene privato di una parte per la rettificazione di via Corte d'Appello, con conseguente
trasporto e rifacimento delle decorazioni in altri ambienti. Recenti restauri hanno interessato le sale del piano
terreno, visitabili come il resto del palazzo, sede dell'Opera Pia Barolo.
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