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Foto: beppe © 2016

 



JIHAD. GUERRA ALL'OCCIDENTE

di Maurizio Molinari

 

Da uno dei più autorevoli osservatori dei conflitti in Medio Oriente, un quadro completo delle potenze in gioco e dei protagonisti che lottano per la supremazia in Occidente e nel mondo islamico.

Da Parigi a Londra, da Madrid a Roma, l'Europa è sulla linea del fuoco di una grande guerra per il dominio dell'Islam. Chi guida l'assalto jihadista alle nostre città? Chi si nasconde dietro gli attentati terroristici? Cosa può fare l'Europa per difendersi? “Da Raqqa a Parigi, dalla Siria all’Europa: porteremo la guerra dove vive il nemico.” Con queste parole al-Baghdadi ha annunciato di voler andare “all’attacco dei crociati” per non “farli più vivere in pace”. È la minaccia che ha generato le stragi di Parigi dimostrando che l’Europa è diventata un fronte della guerra combattuta in Siria e Iraq contro i gruppi jihadisti.

Ma non è l'unico. Maurizio Molinari, giornalista esperto di questioni mediorientali, disegna per la prima volta una mappa dettagliata del fenomeno jihad. Nei novemila chilometri che separano Tangeri da Peshawar è presente una galassia di gruppi, organizzazioni, cellule e tribù rivali fra loro, ma accomunate dal predicare la jihad come forma di dominio sul prossimo. “Il detonatore è il disegno apocalittico del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi” scrive Molinari “attorno a cui ruotano le sfide fra due rivoluzioni islamiche, cinque potenze regionali di Medio Oriente e Nordafrica, dozzine di grandi clan tribali e una miriade di gruppi armati e sigle terroristiche che si snodano dalle coste del Marocco alle montagne dell’Afghanistan.”

Il risultato è un conflitto di civiltà tutto interno al mondo musulmano e che ha identificato nell’Europa un proprio campo di battaglia. I gruppi jihadisti e salafiti hanno già colpito nelle nostre città e pianificano di trasformare le nostre strade in mattatoi di apostati e infedeli, non solo per sottometterci ma soprattutto per imporsi sui loro rivali interni in una lunga guerra destinata a ridisegnare le nostre vite.

 

 

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