Up Arrivo di Napoleone Slideshow

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Foto: beppe © 2015

 



L'ARRIVO DI NAPOLEONE BONAPARTE A TORINO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

"L'Empereur arrive au 20 et restera 12 ....." Demain l'Empereur arrive ...la journée après demain sera marquante...

Napoleone con il convoglio imperiale , una carrozza a 8 cavalli per l'augusta coppia e 4 a sei cavalli per il seguito, giunse a Stupinigi la sera del 19 aprile proveniente da Rivoli, lungo lo stradone di Grugliasco sino all'incrocio con quello di Stupinigi .

Il generale Menou e il prefetto la Villa gli erano andati incontro al Moncenisio... scese la montagna a cavallo ed al trotto...

Nel corso della manifestazione ci sarà la possibilità di vedere la carrozza di Napoleone, conservata all’interno della Palazzina di Stupinigi. Il prezioso cimelio venne rinvenuto solo nel 1950 in un cascinale nei pressi di Marengo: giaceva dimenticato sotto una tettoia ed era stato adibito al poco imperiale uso di pollaio.

Secondo una tradizione locale fu Napoleone stesso ad abbandonare lì la carrozza nel 1805 durante il suo viaggio per l’incoronazione a re d’Italia: fece tappa a Marengo, per partecipare alla rievocazione della sua celebre battaglia, si ruppe il timone e l’imperatore, rimasto appiedato, fu costretto a servirsi di un’altra vettura per raggiungere Milano.

Secondo la versione ufficiale invece la carrozza arrivò sana e salva alla cerimonia dell’incoronazione. A Milano venne conservata fino al 1845, quando venne venduta dagli austriaci ad Antonio Delavo, un farmacista alessandrino, che aveva costruito il castello di Marengo per conservare i cimeli della battaglia. Nei decenni che seguirono il castello passò di mano: finché nel 1947 il barone Cataldi di Genova lo cedette alla Montecatini e i cimeli furono donati al Comune di Alessandria. A quanto sembra però la carrozza, trasformata in pollaio, si trovava già da tempo nell’annesso cascinale che era di un altro proprietario.

Capolavoro dell’artigianato francese, verniciato di oro zecchino, con interni di velluto e fregi d’argento: la notizia di così ingloriosa fine giunse all’orecchio di un certo Lachouque, responsabile del Museo napoleonico di Nizza, il quale si affrettò a studiare a studiare un progetto di restauro in vista di un trionfale rimpatrio in Francia.

In Italia naturalmente fu polemica: qualcuno mise in dubbio che si trattasse davvero della carrozza di Napoleone, altri ne sostenevano l’autenticità e volevano rimetterla in sesto per esporla al museo della battaglia di Marengo. Il progetto di Lachouque non andò in porto. Dopo alterne vicende nel 1955 la carrozza venne acquistato da un antiquario di Torino che subito la rivendette a Gustavo Adolfo Rol, il noto “sensitivo” torinese, anch’egli appassionato di cimeli napoleonici.

Reazioni infuocate da Alessandria: “O che la carrozza di Napoleone è considerata dal personale qualificato del museo alessandrino come una bancarella da erbivendoli? – si legge su un giornale dell’epoca - Da ulteriori indagini a Torino risulta che la vettura è in restauro presso un carradore di via Guastella 20: destinazione il Museo degli Invalidi di Parigi.

Sarebbe interessante conoscere se le autorità sono al corrente di tutto ciò e sapere il loro parere in proposito”. Il “mago” Rol pose fine alle polemiche e donò il cimelio all'Ordine Mauriziano per collocarlo a Stupinigi, dove si trova tuttora. Dì lì la carrozza – sempre che sia quella - nel 1805 quanto meno doveva esserci passata, dato che Napoleone e Giuseppina si erano fermati per qualche giorno nella Palazzina.

 

 

    Foto Beppe

 

 

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