È sotto il segno di Un’altra armonia che la Galleria Sabauda dei Musei Reali di Torino, a partire dal 16 dicembre 2017 cambia veste, con un nuovo allestimento permanente dedicato ai Maestri del Rinascimento in Piemonte.
Un appuntamento che è allo stesso tempo uno spartiacque e che segna un importante punto di svolta per il complesso museale torinese. Il nuovo allestimento arriva infatti a due anni dall’avvio del vasto progetto di miglioramento dell’accessibilità e dei servizi promosso dal Ministero dei beni culturali e del turismo dello Stato italiano, e altrettanti dall’insediamento della nuova direttrice, Enrica Pagella, in un momento particolarmente florido per i Musei, che nel 2017 ha registrato il 20,5% di visitatori in più rispetto all’anno passato.
“Adesso i Musei Reali di Torino hanno superato la prima fase”, commenta la direttrice Enrica Pagella “Sono state riaperte porte, riallacciati rapporti, è stato dato un nuovo nome e una identità visiva unica. C’è ancora molto da fare, ma stiamo lavorando per rendere i nostri Musei più accessibili, innovativi e inclusivi, perché credo che possiamo giocare alla pari con le grandi istituzioni museali internazionali. E sappiamo che i visitatori sono dalla nostra parte, il pubblico che ogni giorno affolla le nostre sale è la conferma”.
Lo spazio designato ad ospitare il nuovo allestimento è quello del piano terra: 380 metri quadrati per ospitare circa cinquanta opere, che raccontano un momento fondamentale della storia dell’arte in Piemonte dalla metà del ‘300 fino all’avvento del Manierismo.
Nove sezioni differenti per un percorso espositivo che si declina su gruppi di artisti o su singoli maestri, come Giovanni Martino Spanzotti, a cui dobbiamo la monumentale parete affrescata di San Bernardino a Ivrea, o del suo allievo e collaboratore Defendente Ferrari, con cui i preziosismi decorativi e l’attrazione verso la pittura nordica diventano ancora più marcati, o ancora Gaudenzio Ferrari, pittore, scultore e musicista, che viene considerato un vero e proprio Raffaello del nord. Tavole e polittici a fondo oro permettono di addentrarsi nella vivace stagione artistica piemontese, aperta agli stimoli provenienti tanto dalla produzione oltremontana quanto dalla contemporanea produzione del Nord e dell’Italia centrale.
Le nove sezioni in cui è suddiviso il percorso sono:
1. Eleganza gotica, caratterizzata dall’eleganza del disegno, dalla preziosità dei colori e da un uso ricercato dell’oro;
2. Sugli altari del Piemonte: la forma del polittico, ovvero pale d’altare a più scomparti molto comuni in Piemonte fino alla fine del Cinquecento;
3. Giovanni Martino Spanzotti, casalese d’origine, mescola gli influssi dei maestri della sua regione d’appartenenza con quelli degli artisti ferraresi;
4. La seduzione di Roma: Macrino d'Alba, dalle cui opere è possibile dedurre una diretta conoscenza degli artisti umbri attivi a Roma, soprattutto Pinturicchio e Perugino;
5. Lo sguardo oltre le Alpi: Defendente Ferrari, per cui il riferimento costante alla pittura nordica è una risposta alla diffusione delle novità che arrivano da Roma;
6. Gli eccentrici, di cui Pietro Grammorseo è uno dei principali esponenti, produce opere singolari in cui esperienze fiamminghe sono fuse con motivi propri della cultura figurativa piemontese e con suggestioni leonardesche;
7. Una voce del Rinascimento: Gaudenzio Ferrari, eccellente pittore e scultore, senza dubbio il più importante artista del Rinascimento tra Piemonte e Lombardia;
8. L’organizzazione della bottega, senza la quale l’artista medievale e rinascimentale non potrebbe ideare e produrre;
9. Il Manierismo, la fase artistica in cui i modelli di Raffaello e Leonardo diventano un riferimento imprescindibile.
Un’altra armonia per il nuovo allestimento sotto ogni punto di vista: la maggior parte delle sezioni viene completata da una parte multimediale, mettendo le opere in dialogo con contenuti interattivi e video. Tre stanze sono sonorizzate con musica polifonica, in accordo con il contesto culturale e cronologico; l’accompagnamento musicale, per il quale sono state selezionate esecuzioni di gruppi corali piemontesi, rende l’atmosfera e l’esperienza di visita ancora più coinvolgente.
L’obiettivo è quello di restituire al pubblico, un settore patrimoniale di grande rilevanza per la civiltà del territorio, in cui il Piemonte si presenta come una regione di frontiera che guarda verso molteplici direzioni, attraverso un’esperienza immersiva in questo vivace periodo storico.