PRESENTAZIONE FESTIVAL RICHARD STRAUSS
Torino, 26 gennaio 2018
Dal 2 al 25 febbraio a Torino il "Festival Richard Strauss": opera, concerti, cinema, teatro, mostre e tanti eventi in nome del grande compositore tedesco. Dopo i successi del Festival Alfredo Casella nel 2016 e del Festival Antonio Vivaldi l’anno scorso, il 2018 è l’anno di Richard Strauss. Venerdì 26 febbraio alle ore 10.45 presso il Foyer del Toro del Teatro Regio, verrà presentato il Festival Richard Strauss, un progetto della Città di Torino che nell’arco di tre settimane, dal 2 al 25 febbraio, vedrà coinvolte 30 istituzioni musicali, culturali e teatrali della città e non solo.
Oltre 50 brani musicali dal vivo di Strauss, con l’intervento di artisti d’eccezione quali i violoncellisti Enrico Dindo e Mario Brunello, il soprano Sandrine Piau, il clavicembalista Giorgio Tabacco, l’attore Peppe Servillo, il regista Robert Carsen e i direttori d’orchestra John Axelrod e Gianandrea Noseda, quest’ultimo impegnato in due concerti sinfonici e in cinque rappresentazioni dell’opera Salomè.
Il Festival Richard Strauss inaugura il 2 febbraio alla Biblioteca Nazionale con la mostra Richard Strauss e l’Italia, un percorso di oltre 150 fra documenti e oggetti d’epoca che indaga il rapporto del compositore con il nostro Paese. Tra gli incontri programmati il convegno internazionale organizzato dall’Università degli Studi di Torino (il 16 febbraio al Circolo dei Lettori), che fa il punto su Oscar Wilde, Strauss e la cultura europea.
Dopo il successo del Festival Alfredo Casella nel 2016 e del Festival Antonio Vivaldi l’anno scorso, il 2018 è l’anno di Richard Strauss. Al compositore tedesco più in vista e di successo nella prima metà del Novecento, dal 2 al 25 febbraio, Torino dedica il terzo festival monografico, interdisciplinare e collegiale. Interdisciplinare perché nei 33 appuntamenti che lo costituiscono sono coinvolte più forme artistiche – la musica da camera e sinfonica, l’opera, il teatro, il cinema – cui si aggiungono diversi incontri e la grande mostra documentaria. Collegiale perché tutto il programma è frutto di una grande sinergia che coinvolge circa trenta istituzioni culturali.
Foto Carlo Cretella
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